Esplosione a Suviana, attivata la squadra Usar dalla Toscana. Come funziona e quando interviene

Il direttore della centrale operativa Firenze-Pistoia, Piero Paolini: “Situazione complicata, ci sono continui crolli”

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Bargi (Bologna), 10 aprile 2024 – Ci sono anche medici e infermieri arrivati dalla Toscana ad aiutare i soccorsi nell’esplosione alla centrale idroelettrica di Bargi, comune di Camugnano, sulle rive del lago di Suviana. Sono quelli della squadra Usar, acronimo di Urban Search ad Rescue, specialisti nel recuperare persone sotto le macerie.

C’erano loro in via Mariti dopo il crollo del cantiere Esselunga a Firenze. Ancora loro ad aiutare i soccorsi locali nel tremendo terremoto in Turchia dello scorso anno. Si tratta di squadre altamente specializzate composte da medici, infermieri e vigili del fuoco: persone addestrate ad operare in situazioni particolarmente delicate, come ad esempio i terremoti di grandi dimensioni.

Il loro intervento è stato veicolato attraverso la centrale unica che gestisce le maxi-emergenze a Pistoia, la stessa che si era messa in moto per il crollo di Giaccherino. L’allarme, scattato dall’Emilia Romagna, è stato inoltrato alla Toscana dalla direzione nazionale a Roma per motivi di vicinanza territoriale. La scelta di inviare una squadra Usar di otto persone (un medico coordinatore, due medici operativi e cinque infermieri) è stata presa nel tardo pomeriggio di ieri, 9 aprile, per consentire il soccorso ai dispersi che si pensava fossero intrappolati al piano dove è avvenuta l’esplosione.

La squadra, partita da Pistoia, è arrivata a Suviana intorno alle 21,30. “Purtroppo – spiega il direttore della centrale operativa del 118 di Firenze e Pistoia e referente sanitario per le emergenze della Regione Toscana, Piero Paolini – nessuno è ancora riuscito a scendere ai livelli -8 e -9. C’è troppa acqua, non ci sono le condizioni di sicurezza. In più i continui crolli rendono estremamente pericolosa ogni tipo di operazione”.

Si tratta insomma di un intervento piuttosto complicato che potrebbe anche risolversi in un nulla di fatto. La speranza di trovare persone ancora in vita sotto la centrale, a questo punto, è praticamente pari a zero. 

Tommaso Carmignani

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