
Il dolore ai funerali di Emanuele Santoni
Firenze, 1 maggio 2016 - "Mi mancherai ogni volta che vedrò il tuo banco vuoto ma sarai sempre nel mio cuore". Nelle frasi scritte da un’amica di Emanuele Santoni, il ragazzo di 14 anni che ha perso la vita sulle piste da sci al Cimone, si racchiude tutto il dolore e la straziante nostalgia che riempie la chiesa dell’Immacolata e San Martino a Montughi.E’ il 29 gennaio 2016. Un grande striscione con la foto di Emanuele e le impronte di tante mani che lo sostengono idealmente nel suo ultimo viaggio è stato attaccato all’ingresso della chiesa. Queste sono parole, gesti, che hanno rispetto di una vita che non c’è più. "L’omelia più difficile della mia vita", ha detto don Massimiliano che più volte si è avvicinato ai genitori del ragazzo, straziati dal dolore. Gabriele Santoni e Giovannina Perito, i genitori, sommersi da una disperazione senza fine per la perdita dell’unico figlio, gli occhi gonfi di lacrime mantengono un silenzio che può insegnare molto.
L’avvocato che assiste la famiglia del ragazzo, Niccolò Grossi, ha voluto sottolineare un profilo "poco rispettoso del lutto che secondo i genitori è stato tenuto da qualcuno" e rompe il silenzio."Leggere sui giornali alcune dichiarazioni apodittiche ci è parso di pessimo gusto. Vorrei fare un esempio tanto per capirsi. Siamo nella fase di indagini preliminari e fino a poco tempo fa il fascicolo del pm Imperato di Modena era a carico di ignoti. Adesso ci sono degli indagati. Prima si poteva parlare di ‘atti dovuti’ da parte del pm. Ora forse un po’ meno: il pm dice che una certa persona piuttosto che un’altra potrebbe essere coinvolta in questa morte. E’ tutto fuorchè un atto dovuto, al momento è il frutto delle valutazioni investigative della Procura".
Dopodiché l’avvocato fa un’altra riflessione: nessuno creda che il silenzio della famiglia significa che i genitori non abbiano idee precise al riguardo. Ce l’hanno eccome ma rispettano il lavoro della giustizia e della Procura nella quale confidano. "Sentir dire a qualcuno che ‘è tutto a posto nella tenuta delle piste’ mentre c’è una indagine in corso ci sembra fuorviante e intempestivo. E l’avvocato e la famiglia si donandano da dove tragga tutta questa sicurezza il dottor Quattrini, presidente del consorzio ‘Cimoncino’ se ancora non è stata depositata neppure la relazione tecnica ad opera del perito nominato dal pm. Sia nel merito che nella tempistica, è tutto poco rispettoso del lutto di una famiglia che si avvale del difensore senza fare pressioni o polemiche, nè tanto meno avanzare convinzioni per via mediatica". "Un conto è la cronaca doverosa e corretta come è stata, conclude l’avocato Grossi, un conto sono le considerazioni apodittiche. Risulterebbe infine che la Preside, intervistata, si sia soffermata sullo ‘sconforto delle insegnanti che accompagnavano i ragazzi’, affermando di non riuscire ad immaginare quello che possano aver sofferto. Ecco, in una normale gerarchia del dolore si dovrebbe parlare soprattutto della disperazione dei familiari. "Fuori dalle sedi giudiziarie, chiediamo solo umano riguardo nei confronti di un lutto straziante, dice il padre. Non ci pare una pretesa così esosa".