Elezioni, Canino scende in campo: "La città ha bisogno di sicurezza"

L’ex luogotenente dei carabinieri fondatore del circolo tennis si candida con una lista civica di centrodestra . .

Elezioni, Canino scende in campo: "La città ha bisogno di sicurezza"

Elezioni, Canino scende in campo: "La città ha bisogno di sicurezza"

Tre sono ora i candidati alla carica di sindaco di Fiesole: oltre a Cristina Scaletti e Renzo Luchi, si è aggiunto ufficialmente alla corsa Edoardo Canino, luogotenente dei carabinieri, che si presenta con la lista civica di centro destra "Fiesole magnifica". Cinquantasei anni, sposato e padre di quattro figli, Canino è fiesolano da generazione e abita a Pian di Mungnone, dove, con il padre Rino è fra i fondatori del circolo del tennis club Fiesole. Il suo nome è stata proposto dalla Lega, dopo la rinuncia del medico Roberto Paolucci, diacono e esponente del volontariato diocesano, che inizialmente era stato indicato dalle forze politiche della coalizione del governo nazionale. "Da fiesolano amo la mia città ma la vivo con sofferenza. Mancano i mezzi pubblici, mancano le strutture pubbliche sanitarie e quello che c’è è affidato, senza particolari ausili, all’encomiabile sforzo dei volontari delle associazioni presenti- sottolinea Canino- Le nostre case sono diventate insicure, terreno predatorio; i nostri ragazzi non hanno validi spazi di aggregazione e di divertimento. Gettare l’immondizia è complicato e la sua gestione ha aspetti d’ingiustizia sociale dovuta alla complessità e al costo esagerato". Preoccupano anche viabilità e la manutenzione delle strade; i servizi per anziani. Si denunciano inoltre le disparità di trattamento fra capoluogo e valli mentre le politiche ambientali sono considerate solo" una bandierina da sventolare". "Insomma un luogo così bello e variegato è stato maltrattato e trascurato dalle amministrazioni precedenti e, in particolare, negli ultimi 30 anni, con spese folli prima e rimedi austeri poi. Fiesole- conclude il candidato- è ora un dormitorio, dove non si può fare quasi niente, dove la cultura che emana in ogni centimetro del proprio territorio non è fruibile, dove i ragazzi per gioire della loro età devono andare, con mezzi privati, fuori".

Daniela Giovannetti

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