ROSSELLA CONTE
Cronaca

E’ nato il Pitti last minute. Addio ai soggiorni lunghi. I buyer sono mordi e fuggi

A beneficiare di più della fiera sono bar e fast food, alberghi e ristoranti meno pieni. Cursano (Confcommercio): "Budget tagliati per la crisi e i rincari generalizzati".

E’ nato il Pitti last minute. Addio ai soggiorni lunghi. I buyer sono mordi e fuggi

E’ nato il Pitti last minute. Addio ai soggiorni lunghi. I buyer sono mordi e fuggi

Dopo l’appannamento causato dalla pandemia, per l’edizione 105 di Pitti Uomo il centro di Firenze è tornato a riempirsi di turisti con le vetrine dei negozi che celebrano la kermesse, diventata un punto di riferimento nel comparto. L’indotto della cinque giorni, come sempre, si fa sentire anche sulla città. Ma a beneficiarne questo anno sono più bar, fast food e trasporti, che alberghi e ristoranti.

"Con la crisi e i rincari generalizzati le aziende hanno tagliato budget e rimborsi spesa – sottolinea Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze - con una conseguenza: quello di questo anno non è stato lo stesso Pitti degli anni del periodo pre-covid. Tanti espositori e compratori sono venuti con i treni o con i mezzi propri e hanno fatto magari avanti e indietro in giornata". Cursano è anche il titolare del "Caffè Le Rose" in piazza dell’Unità, porta d’ingresso per i "pitti boys". "Abbiamo servito tante colazioni e pranzi veloci ma poche cene, indice di una clientela legata alla giornata. Nonostante ciò, sia chiaro, Pitti Uomo resta una delle manifestazioni più importanti e strategiche per la città, una vetrina di assoluto richiamo mediatico che porta Firenze sotto gli occhi del mondo".

Una tendenza confermata da Federalberghi Confcommercio Firenze. "Rispetto al periodo prima della pandemia il tasso di occupazione è stato più basso, siamo passati da un’80% a un 65%. Hanno lavorato meglio le strutture ricettive di fascia alta e quindi legate alle prenotazioni di aziende ed espositori" sottolinea il presidente Francesco Bechi. Anche la permanenza media è scesa da tre a una notte, sempre secondo una stima dell’associazione di categoria. "Pitti resta un’occasione importante di lavoro e di visibilità internazionale ma rispetto al passato sono cambiate le modalità di fruizione. Tantissimi visitatori, vero, ma non tutti hanno soggiornato nei nostri hotel. Si tratta magari di persone che sono arrivate la mattina per andare via la sera" aggiunge Bechi.

Per il presidente di Federalberghi Firenze, si tratta di una conseguenza degli scenari economici ma anche dei tempi e abitudini che cambiano. "Il modo di viaggiare non è più lo stesso, i collegamenti attuali ci permettono di raggiungere in giornata tante destinazioni abbattendo le distanze" sottolinea Bechi. Santino Cannamela, presidente Confesercenti Firenze, è il titolare anche del "Bar Museo dell’Opera del Duomo". Ha il polso della situazione: "Pitti è un evento di assoluto richiamo che porta il nome e l’immagine della città in tutto il mondo ma vive di luce propria – conclude -. A differenza del passato in cui in ogni angolo della città si poteva respirare il clima della kermesse ora è principalmente legata al mondo della Fortezza e degli eventi per espositori e acquirenti".

L’indotto dunque ha fatto i conti da un lato con i rincari, dall’altro con un nuovo modo di viaggiare. Sembrano finiti i tempi in cui le grandi marche della moda radunavano a cena i buyers più prestigiosi nei migliori ristoranti del centro storico. Le serate finivano tardi ed era normale prenotare una stanza in albergo. Oggi non è più così.