
"E’ il momento meno opportuno per licenziare", sottolinea Andrea Simone (Filctem Cgil) perché ci sono ancora strumenti per cercare di traghettare le aziende fuori dalla crisi e altri ne stanno arrivando". E’ braccio di ferro tra sindacati e due concerie storiche del Comune di Fucecchio, Alba e Pegaso, che hanno aperto la procedura di licenziamenti collettivi per esuberi per 18 su 88 addetti. La Filctem Cgil e la Femca Cisl hanno chiesto immediatamente il ritiro di tali procedure e l’utilizzo di altri strumenti attualmente a disposizione (cassa Covid e cassa straordinaria).
"Siamo infatti nel bel mezzo di una fase di ripresa caratterizzata da elementi di fragilità e non possiamo pensare a licenziamenti tout court che produrrebbero un impatto sociale devastante oltre alla dispersione di importanti professionalità per il settore – spiegano i sindacati in una nota – . C’è inoltre una legge di bilancio in discussione e un confronto con i sindacati su temi che a nostro avviso dobbiamo necessariamente valutare prima di parlare di licenziamenti, oltre al fatto che il 2022 potrebbe caratterizzarsi per il consolidamento di una ripresa strutturale".
Ma al momento siamo al muro contro muro. E diciotto famiglie del territorio rischiano di restare senza stipendio in una fase ancora difficile dell’economia e del mercato del lavoro che risente degli effetti della pandemia sempre in atto. "Non avendo ricevuto riscontri alle richieste effettuate abbiamo chiesto l’attivazione dell’unità di crisi della Regione Toscana, a cui continueremo a rivendicare tali posizioni – aggiunge Andrea Simone –.Noi ribadiamo con forza che ci sono altri strumenti, prima di arrivar al taglio lineare così, come vigliono operare queste due aziende. Un metodo che non possiamo assolutamente accettare. Anche perché non è agendo in questa modo che si supera una crisi che innegabilmente c’è e che ha toccato le aziende. Così si rischia solo un impatto sociale devastante".
Secondo i sindacati, i segnali di ripresa che si intravedono potrebbero consolidarsi nei prossimi mesi ed aprire un varco d’uscita a questo lungo periodo di difficoltà. Anche gli ultimi dati congiunturali di settore vanno in questa direzione: il lusso ha ripreso la crescita con testimoniano i bilanci dei brand , e la stessa pelletteria in generale assapora la ripresa.
Carlo Baroni