FIRENZE
Cronaca

Donne in pericolo nei locali notturni. Violenza, arriva la frase in codice: "Chiedete se c’è Angela e salvatevi"

Confesercenti lancia il progetto: una volta sentita quella frase gli esercenti allerteranno le forze dell’ordine. L’ideà è nata in Inghilterra nel 2016 e oggi sbarca a Firenze. Aderiscono 45 esercizi: ecco come funziona.

Donne in pericolo nei locali notturni. Violenza, arriva la frase in codice: "Chiedete se c’è Angela e salvatevi"

Donne in pericolo nei locali notturni. Violenza, arriva la frase in codice: "Chiedete se c’è Angela e salvatevi"

di Rossella Conte

"Mi scusi, c’è Angela?". Sarà questa la nuova frase in codice che le donne potranno utilizzare per chiedere aiuto a commercianti ed esercenti. Il progetto ‘Ask for Angela’, nato nel 2016 nel Regno Unito, arriva anche a e diventa ‘C’è Angela’. L’iniziativa, promossa da Confesercenti , prenderà il via da oggi con l’obiettivo di prevenire e contrastare la violenza di genere. In buona sostanza, la persona in difficoltà potrà entrare e "chiedere di Angela". Sarà il messaggio in codice con cui il commerciante o l’esercente noterà il pericolo e fornirà assistenza alla vittima. Un’idea nata al ritorno di un viaggio a Londra di Sara Berni del Fitzpartick Irish pub di via Ghibellina. "In Inghilterra è molto diffuso come progetto e i colleghi ci hanno detto che è molto utile. Per questo abbiamo deciso di portarlo anche a in collaborazione con l’associazione appena costituita ‘No Vio’ racconta.

Da oggi, all’esterno e all’interno dei 45 locali che hanno già aderito, saranno esposti i manifesti e la cartellonistica con le informazioni utili sia per i clienti che per lo staff che sarà formato per recepire i segnali della persona in difficoltà e offrire quindi supporto, come chiamare un taxi, un amico o un parente o, in caso di pericolo, le forze dell’ordine. "Ognuno di noi può fare qualcosa e noi vogliamo dare il nostro contributo con questa campagna di sensibilizzazione. L’obiettivo è estenderla a tutte le attività commerciali della città" sottolinea il presidente di Confesercenti , Santino Cannamela. Di storie ce ne sono tante. Per esempio Antonio Rufignani, titolare di un pub in Santa Maria Novella, conosce bene il problema: "Personalmente ho soccorso diverse ragazze in evidente difficoltà. Un linguaggio in codice aiuta le potenziali vittime a chiedere aiuto".

Lo stesso pensiero di Fabio Crescioli che per anni ha gestito alcuni dei locali più frequentati dalla movida: "Con l’esperienza abbiamo imparato a leggere i segnali ma siamo convinti che un’iniziativa del genere possa far sentire le potenziali vittime meno sole. I punti più pericolosi sono i bagni e l’uscita dal locale. E’ importante tenere sotto controllo tutti e tutte". "Un progetto che ha lo scopo di creare con grande senso civico un ulteriore presidio di vicinanza e solidarietà per chiunque si possa sentire a disagio in contesti pubblici" dicono l’assessora alle Pari opportunità Benedetta Albanese e l’assessore alle Politiche giovanili Cosimo Guccione. "Ci è stato proposto da molti locali fiorentini accompagnati da Confesercenti che ringraziamo per aver arricchito la nostra rete cittadina. Si tratta di un impegno che testimonia una volta di più quanto sia importante lavorare tutte e tutti sulla prevenzione".