Disforia, il viaggio di Emma: "Il centro di Careggi è stata la salvezza. Ora fa la triptorelina"

Ha undici anni. E’ nata maschio ma si è sempre sentita femmina. La mamma: "Devo mettere sul piatto della bilancia eventuali effetti collaterali con la vita di mia figlia, che vale molto di più"

Firenze, 11 aprile 2024 – Emma ora ha 11 anni. Maschio alla nascita, femmina da sempre. "Manifestava disagio già all’età di tre anni", racconta la mamma, un’operaia di Ravenna. Da due mesi Emma sta facendo il trattamento per bloccare lo sviluppo puberale con triptorelina al centro per la disforia/incongruenza di genere di Careggi nell’occhio del ciclone.

Era così piccolo, come si è accorta delle manifestazioni di disagio di suo figlio?

"Da tante cose. Voleva indossare gli abiti delle sue sorelle più grandi, prendeva i miei dall’armadio di nascosto. Io continuavo a comprare macchinine e aeroplanini che lui puntualmente abbandonava in un angolo per giocare con le Barbie".

Lo fanno in molti. Ma lei che cos’ha pensato?

Sorride. "Questo bimbo è un po’ effeminato, mi dicevo. Anche se la cosa era sempre più marcata avevo pensato che magari era un momento. Lo lasciavo giocare con quello che preferiva. Mi capitava di rivolgermi alle sorelle chiamandole principesse, mentre lui era il mio principe. Ma lo rifiutava, diceva di essere anche lui una principessa. Quindi ho pensato, vabbé, da grande diventerà gay e mi presenterà un fidanzato anziché una fidanzata, che male c’è?".

Poi cos’è accaduto?

"Ha cominciato a chiudersi sempre di più. Le maestre me lo descrivevano come un bambino silenzioso e buono, un fiore delicato che gioca solo con le femmine. Poi durante il lockdown c’è stata l’esplosione".

Che cos’ha fatto?

"Tutto quel tempo chiusi in casa: ha avuto il tempo di di guardarsi dentro. Un giorno l’ho visto più silenzioso del solito. Gli ho chiesto di raccontarmi cosa si sentisse per poterlo aiutare".

Gliel’ha detto?

"Mi ha detto voglio essere femmina e a me è crollato il mondo addosso. Gli chiesto se gli piacessero i maschi e e lui mi ha risposto ’chissenefrega dei maschi, io mi sento femmina’. Siamo una famiglia normale, semplice. Io ancora non capivo, poi ho imparato. In quel momento mi hanno aiutato molto le mie due figlie adolescenti. Mi hanno detto che secondo loro era trans, non si sentiva nel suo corpo".

Quanti anni aveva?

"Non ne aveva ancora compiuti otto. E già li aveva sofferti tutti. Mi sono rivolta all’ospedale di Ravenna, trovandolo completamente impreparato ad aiutarci. Per fortuna ho incontrato l’associazione che ci ha consigliato il centro di Careggi, è stata la nostra vera salvezza".

E com’è stata la salvezza?

"Al primo appuntamento la psicologa del centro Jiska Ristori ci ha accolti e fatti sentire finalmente a casa, in una seconda famiglia. C’è grande preparazione, una vera eccellenza. Mio figlio ha fatto coming out. Abbiamo cominciato un percorso bellissimo, a partire dalla scelta del nome Emma".

Poi?

"Abbiamo cominciato l’iter. Abbiamo fatto diversi incontri anche con l’endocrinologa Fisher per capire a che stadio Tanner eravamo".

Per cominciare la triptorelina?

"Sì, bisogna iniziare a uno stadio preciso di maturazione puberale".

Emma ha iniziato?

"Da due mesi".

E come va?

"Si è trasformata, finalmente sorride. Aveva cominciato a vedere cambiamenti del suo corpo e non lo accettava. Andava in bagno e si lavava nella penombra, non si voleva guardare, si faceva impressione. Ora è molto più serena, non deve più preoccuparsi".

La psicoterapia la fa? L’ha fatta?

"Con la Ristori è la prima cosa che ha fatto. Tre anni di psicoterapia prima di arrivare alla triptorelina. Non è che abbiamo preso il numerino e ce l’hanno data".

E ora la fa? Ogni quanto?

"Torniamo ogni tre mesi, ma se abbiamo bisogno scriviamo e lei risponde subito, ci aiuta e ci vede in qualsiasi momento".

Sa degli effetti della triptorelina?

"Devo mettere sul piatto della bilancia eventuali effetti collaterali con la vita di mia figlia, perché i propositi suicidari ci sono. Se un genitore si sente dire da un figlio ’sono un mostro, perché mi hai fatto così?’, vuol fare di tutto per aiutarlo. E noi siamo nel posto migliore che esista".

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