Disforia, il governo vuole un tavolo tecnico. Scoppia la polemica tra Cgil e Gasparri

Il sindacato: "Un atto persecutorio", il senatore risponde: "Vi denuncio"

Disforia, il governo vuole un tavolo tecnico. Scoppia la polemica tra Cgil e Gasparri

Disforia, il governo vuole un tavolo tecnico. Scoppia la polemica tra Cgil e Gasparri

"Denuncio Landini e tutta la Cgil". È scatenato Maurizio Gasparri (nella foto), presidente dei senatori di Forza italia, dopo che il sindacato (l’Ufficio nuovi diritti) ha definito "atto persecutorio" la scelta del governo di istituire un tavolo tecnico sulla triptorelina, farmaco che blocca la pubertà, al centro della bufera che ha coinvolto il centro di Careggi. Dopo, appunto, l’interrogazione di Gasparri. "Siamo al delirio - continua il senatore - Io ho denunciato quello che avviene a Careggi, cioè la mancanza di un’assistenza di psicoterapeuti specializzati per l’infanzia in caso di procedure che bloccano la pubertà. Per la Cgil denunciare questa mancata assistenza ai bambini è una persecuzione. Quindi c’è gente che vuole sottoporre i bambini a trattamenti senza l’adeguata assistenza medica. Oltre ad aver presentato un’interrogazione, che ha determinato un’ispezione e che ora sta confluendo in un’inchiesta della Procura, denuncerò Landini e tutta la Cgil perché vorrebbero che dei bambini di 9 e 10 anni non avessero un’adeguata assistenza di psicoterapeuti specializzati nell’infanzia. C’è una mostruosità in questo atteggiamento della Cgil e Landini, che ne è il segretario, è il responsabile. bambini non si toccano. E la Cgil con questa iniziativa dimostra un cinismo preoccupante", conclude.

"Sono del tutto immotivate le preoccupazioni espresse da alcune associazioni e da altri soggetti in merito al tavolo interministeriale - hanno aggiunto poi i ministri della Salute e della Famiglia, Orazio Schillaci ed Eugenia Roccella - Le notizie giornalistiche sul caso Careggi, con le successive interrogazioni parlamentari e la conseguente ispezione, e i mutamenti di indirizzo da parte della Gran Bretagna che aveva promosso un utilizzo estensivo di questi farmaci e ora sta rivedendo le proprie posizioni - affermano Schillaci e Roccella -, hanno reso non solo necessaria, ma anche urgente, una ricognizione tanto della letteratura scientifica quanto dei cambiamenti a livello procedurale, regolatorio e legislativo intervenuti all’estero, segnalati anche in atti parlamentari come quelli delle onorevoli Zanella e Madia".