"Discesa dei tassi: Firenze, tassi alle stelle ma la discesa è vicina"

Tassi di interesse bancari destinati a diminuire entro un anno. Inflazione dimezzata negli ultimi 12 mesi. Mutui a tasso fisso, variabile o con cap: le banche sono selettive. Consigli per chi ha liquidità e chi vuole acquistare una casa.

Stringere i denti, perché i tassi di interesse bancari diminuiranno. Quando? Entro un anno al massimo. La previsione è di Silvano Bartolini, responsabile dell’ufficio area credito e finanza di Codacons Toscana. "Siamo in una fase di stabilizzazione, almeno da tre mesi, ormai, ed è prevedibile che i tassi sui mutui torneranno a scendere non appena l’inflazione sarà riportata circa al 2 per cento".

Se un anno fa l’inflazione galoppava al ritmo del 12% l’anno, oggi è al 5,50%, quindi è dimezzata negli ultimi 12 mesi e potrebbe seguire lo stesso trend nei prossimi dodici. Attualmente, ricorda Bartolini, il mutuo a tasso fisso parte da un Taeg di 3,70%, quello variabile da 4,75%, mentre il variabile con cap (ovvero il variabile con un una soglia massima oltre la quale il tasso non può andare) è al 5,70%, con tetto al 6,10%.

Tassi destinati a scendere, anche se le rate, per chi ha un mutuo variabile puro, sono da tempo insostenibili, aumentate anche fino a 300 euro al mese rispetto al 2021. Chi ha liquidità e ce la fa, non può far altro, che stringere i denti, perché siamo alla fine del periodo peggiore. Ma chi non ce la fa più? "Può provare a rinegoziare il mutuo con la banca, da soli o anche mediante un’associazione dei consumatori, come la nostra. Quando abbiamo seguito famiglie in difficoltà con il mutuo, gli istituti di credito hanno dimostrato attenzione". In alternativa, si può sempre valutare di tornare ad un mutuo a tasso fisso oppure trasferire il mutuo ad un’altra banca, con la surroga. E chi invece vorrebbe acquistare proprio ora la sua prima casa e deve ricorrere al mutuo? Cosa deve o può fare?

"Intanto bisogna vedere se il mutuo viene concesso, perché in questa fase le banche sono molto selettive e controllano la solidità economica di chi sottoscrive il mutuo e dell’azienda per cui lavora" sottolinea Bartolini. "Infatti, non a caso, si sta registrando una flessione delle compravendite". In linea generale, suggerisce, "in questo momento, se si hanno ‘le spalle coperte’, sia un mutuo variabile puro che un variabile con cap possono risultare appetibili, perché ormai siamo all’apice e non ci possiamo aspettare altro che miglioramenti: quella che si dovrà affrontare da qui in avanti sarà la discesa dei tassi".

Monica Pieraccini