
Dieta
Firenze, 15 maggio 2019 - Sport, performance e alimentazione:
Adesso, però, c’è un nuovo studio che promuove il principio della dieta fito-chetogenica (chetosi con la presenza di erbe officinali) del pioniere italiano Gianluca Mech. Stiamo parlando di quello che il Mech- Lab, ossia il laboratorio di ricerca scientifica sullo studio della chetosi presente nell’università di Padova e guidato dal prof. Antonio Paoli insieme ai suoi collaboratori, ha analizzato negli ultimi mesi.
L’applicazione della dieta chetogenica – ossia priva di carboidrati in una prima fase- è stata testata su un gruppo di calciatori ed i risultati stanno sbalordendo anche i più scettici.
«Nel calcio a 11 la dieta chetogenica è stata somministrata ai
Andiamo nel dettaglio. Cos’è la chetosi?
«Molti tessuti del nostro organismo funzionano solo a glucosio: questa è la premessa per dirvi che senza il glucosio introdotto dai carboidrati il nostro organismo riesce ugualmente a ricavarlo da una via metabolica che si chiama chetogenesi».
Cioè? «Questa via metabolica prende i grassi e li trasforma in corpi chetonici, che vengono utilizzati come se fossero glucosio».
Quanto dura la dieta chetogenica? «C’è un minimo di giorni. In questo periodo l’organismo ottiene il massimo dei risultati con un impegno accettabile, visto che è sicuramente una dieta rigida, ma grazie ai prodotti Tisanoreica, che sono indicati per questo regime alimentare, è più confortevole».
Quindi negli sportivi la “benzina” per i muscoli viene recuperata dai corpi chetogenici nella fase di questa dieta?
«Certo. Proprio così. L’organismo, senza l’introduzione di carboidrati, assume la “benzina” necessaria dai corpi chetonici, che nascono dalla trasformazione dei grassi presenti come riserva. Si entra in chetosi circa dopo tre giorni dall’inizio di questo regime di dieta: prima occorre consumare le scorte di carboidrati presenti nell’organismo».