ROBERTO DAVIDE PAPINI
Cronaca

Sollicciano, detenuti a scuola di presepi

Successo dell'iniziativa con i corsi dell'Aiap. e tra i partecipanti ci sono anche musulmani

Uno degli istruttori che insegnano ai detenuti a realizzare un presepe

Firenze, 29 novembre 2017 -  Ci sono anche alcuni musulmani tra i detenuti che partecipano al corso di “presepismo” organizzato nel carcere di Sollicciano. Un’iniziativa che vuole essere un messaggio di pace da un luogo di sofferenza. Grazie al contributo di alcuni soci dell’Associazione italiana amici del presepi il corso fornisce ai detenuti gli strumenti tecnici per realizzare piccoli presepi da regalare alle famiglie durante le feste di Natale. C’è, però, un obiettivo più ambizioso, come spiega don Vincenzo Russo, cappellano del carcere: «È in programma la costituzione di un laboratorio permanente in cui i detenuti potranno costruire i loro presepi tutto l’anno, per raggiungere, in occasione delle festività dell’anno prossimo, l’obiettivo della costruzione di un grande presepio visitabile dai cittadini ma anche la partecipazione a concorsi ed esposizioni“.

Il corso è partito da poche settimane e l’entusiasmo dei partecipanti si è mostrato in maniera crescente sin dalle prime fasi delle lavorazioni ed il grande impegno di ognuno ha portato a risultati che possono definirsi già di tutto rispetto. Le prime ambientazioni hanno iniziato a prendere forma e ben presto si trasformeranno in presepi che i detenuti consegneranno ai loro familiari: “Un modo per portare al di fuori del carcere, con il presepe, una parte di sé che potrà, nei giorni del Natale, essere presente nelle proprie famiglie, con i propri cari“ dice don Russo che tiene a ringraziare la direzione e l’area educativa di Sollicciano. 

Significativo, come detto, il fatto che al corso per realizzare uno dei simboli della cristianità partecipino anche  dei musulmani: «Questo rappresenta un messaggio di pace che va oltre ogni confine e al di là delle ideologie religiose», conclude don Russo.