Il dentista pubblico? Un miraggio. Villa Margherita, 12mila in lista di attesa

Per la prima visita servono tre mesi. Il centro odontoiatrico pubblico è un’eccellenza ma per il piano di cura i tempi sono lunghi

Villa Margherita è stata aperta nel 2019

Villa Margherita è stata aperta nel 2019

Firenze, 30 aprile 2022 - Per la prima visita servono almeno tre mesi di attesa. Ma i problemi vengono dopo. Nella prima visita dal dentista pubblico viene stilato il piano di cura e lì si forma il tappo. Ci sono 12mila persone che aspettano di essere chiamate per i trattamenti a Villa Margherita. Un numero che continua a salire e che sebbene sia indicativo di un successo – è evidente quanto ci sia bisogno di cure dentali alla portata di tutte le tasche – alimenta l’insoddisfazione dei cittadini costretti ad attese estenuanti prima di cominciare e di finire il lavoro pianificato.

D’altra parte l’apertura di Villa Margherita, il polo odontoiatrico d’eccellenza dell’Asl Toscana centro nell’edificio di pregio storico completamente restaurato all’Iot Palagi, ha rappresentato un’aspirazione altissima a cui tende il modello di sanità pubblica toscana: il dentista accessibile a tutti, con tariffe low cost . Un’esperienza unica in Italia. Bella e impossibile? Sicuramente c’è da aggiustare il tiro per farla funzionare. In un periodo storico in cui le grandi difficoltà economiche hanno fatto lasciare in fondo alle priorità della gente la cura dei denti, a causa dei costi dei privati, e alimentando avventurosi viaggi all’estero, talvolta anche con risultati catastrofici.

Villa Margherita è stata una novità assoluta: sin dall’apertura, nell’ottobre 2019, si è arrivati a fare sino a 75 prime visite al giorno: in tutto ad oggi ne sono state effettuate oltre 22mila. In odontoiatria con la prima visita visita non si esaurisce il percorso ma viceversa si apre il cammino verso ulteriori trattamenti. Poi è arrivato il Covid che ha complicato le cose. Congelando l’attività. Sono stati chiusi tutti gli ambulatori periferici (nell’Asl Toscana centro sono una ventina), concentrando le attività non rinviabili in pochi centri fra cui a Firenze proprio Villa Margherita. Villa Margherita rappresenta insomma un polo di grande attrazione e più cresce il numero di prime visite più aumenta il carico di lavoro che si struttura nei piani di cura e dunque aumenta l’attesa di chi deve sottoporsi a trattamenti. Ancora gli ambulatori periferici non hanno ripreso a funzionare come prima. Risultato, il tappo.

Ma come funziona? A Villa Margherita ogni giorno, senza necessità di prenotazione, vengono trattate tra le 20 e le 30 urgenze: dolore acuto, infezione acuta o emorragia. I pazienti che hanno priorità sugli altri e non vengono inseriti in lista d’attesa sono disabili, fragili, a rischio clinico, pazienti oncologici e in attesa di trapianto. Una mole di lavoro che già da sé riempie gran parte dell’agenda quotidiana. Chi, al di fuori di queste categorie, vuole prenotare la prima visita, può farlo senza bisogno di richiesta del medico, attraverso il Cup.

Il personale si è assottigliato per i pensionamenti, ma a differenza dei medici che non si trovano, i dentisti ci sono e l’Asl sta pianificando nuove assunzioni. Una strategia per attenuare la pressione su Villa Margherita, dove dovrebbero convergere i casi più complessi, è sicuramente legata all’aumento del numero degli odontoiatri ma anche alla ridistribuzione dei casi negli ambulatori periferici che devono essere nuovamente potenziati, in particolare alle Piagge, Borgo San Lorenzo, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Figline Valdarno.

 

 

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