Drappo nero sul David, sarà tolto sabato. Ma la polemica non si ferma

Contrari alla copertura del David sia Eike Schmidt, che lo storico dell'arte Antonio Paolucci. Nardella: "Se c'è qualcosa che ridicolizza la città sono le gru agli Uffizi da 30 anni"

Firenze, 8 marzo 2022 - Infuria la polemica intorno alla decisione del sindaco Nardella di coprire con un drappo nero la copia del David in piazza della Signoria per dire no alla guerra. "Con migliaia di morti in Ucraina e un dolore immenso, c'è chi trova il tempo di fare polemiche. Fermo restando che non c'è nessuna censura e che il David di Michelangelo è ben visibile e custodito alla Galleria dell'Accademia, trovo certi commenti offensivi, inutilmente polemici e irrispettosi nei confronti della comunità ucraina presente con me in piazza della Signoria in un momento di grande dolore e cordoglio a causa della guerra”, afferma Nardella.

Stamani si erano schierati contro il drappo nero sia Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, che lo storico dell'arte Antonio Paolucci, ex soprintendente del Polo museale speciale di Firenze, ex ministro dei Beni culturali ed ex direttore dei Musei Vaticani. Coprire il David in segno di lutto contro la guerra? "Ma no. Io non l'avrei fatto. Utilizzare le opere d'arte in questo modo mi sembra sbagliato”, aveva detto Paolucci. E Schmidt: "Così com'era un errore coprire le statue dei Musei Capitolini per la visita del presidente iraniano nel 2016, per presunti motivi di pudicizia, così lo è anche adesso, per le dichiarate ragioni di lutto. Le statue nei musei e sulle piazze delle nostre città hanno un forte valore non solo artistico ma educativo, poetico, identitario, di incoraggiamento individuale e collettivo. Vestirli o tatuarli con proiezioni di loghi commerciali o di messaggi politici falsa il loro senso e nolente o volente li banalizza, spesso ridicolizzandoli. Coprirli invece completamente, per qualunque motivo, equivale a una censura, e pertanto si oppone ai fondamenti della società libera”.

 "Se c'è qualcosa che ridicolizza la città sono le indegne gru agli Uffizi da 30 anni. A margine ricordiamo che il drappo nero sarà tolto, come previsto, sabato quando ci sarà la grande manifestazione europea per la pace", ha concluso Nardella.

Tra i critici, anche il vice presidente della Camera ed esponente di Fdi Fabio Rampelli. "Il sindaco di Firenze Nardella non imiti Putin ed eviti di riprodurre i tic dei liberal progressisti che per condannare il presidente russo se la prendono con gli artisti russi, gli scrittori russi morti quasi 150 anni fa, gli sportivi russi, facendo `strage` di innocenti”. Secondo Rampelli, “Nardella è arrivato al tafazzismo di coprire il capolavoro assoluto (la sua copia) di Michelangelo, per protestare contro la guerra, senza rendersi conto del terribile errore di valutazione: oscurando il David ha oscurato la potenza del piccolo che si batte contro il gigante facendo oltretutto e paradossalmente il tifo per Putin”.

Sull’argomento è intervenuto anche la Crusca. "Io non ho oscurato il sito della Crusca, né ho fatto mettere in bella mostra la voce 'Pace' della Crusca del 1612, che del resto è stata seguita da secoli di guerre; però ho fatto circolare tra gli Accademici la lettera a favore della pace degli intellettuali e scienziati russi di cui hanno parlato anche i Lincei. Ognuno reagisce come sa e come può". Lo ha detto il linguista Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca.

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