Ucraina, Firenze: statua del David coperta con drappo nero in segno di lutto

Nardella: "Oggi vogliamo ricordare Michelangelo nel giorno della sua nascita, il 6 marzo con questo gesto che è un gesto di lutto e di dolore"

Firenze, 6 marzo 2022 - La statua del David in piazza della Signoria a Firenze è stata coperta con un drappo nero in segno di lutto per la guerra. Sul telo nero posizionato questa mattina, il sindaco di Firenze insieme con alcuni rappresentanti della comunità ucraina ha esposto la bandiera gialla e blu e alcuni nastri degli stessi colori.

«Oggi vogliamo ricordare Michelangelo nel giorno della sua nascita, il 6 marzo - ha detto Nardella -, con questo gesto che è un gesto di lutto e di dolore. È un gesto di lutto molto forte per ricordare le migliaia e migliaia di vittime che in questi dieci giorni già si sono contate. Vittime civili a Kiev e in tutte le altre città ucraine ma anche militari. Vogliamo ricordare anche i militari russi, i giovani soldati russi mandati da Putin e dal suo governo a morire per una guerra folle, ingiusta e incomprensibile quindi per Firenze questo è un giorni di lutto e di dolore per tutti i morti».

Il sindaco ha ringraziato gli amici della comunità ucraina e anche due giovani russi presenti per «compiere questo gesto insieme a noi». «Il David di Michelangelo è il simbolo della libertà. È il David che combatte contro Golia, è il popolo ucraino che combatte per la libertà - ha continuato -. Noi siamo vicini agli ucraini perchè loro per noi sono il David di Michelangelo, sono il David che combatte contro la tirannia del Golia. Credo che questo sia un simbolo fortissimo, da Firenze vogliamo mandare questo grande segnale, questo grande messaggio, anzitutto di dolore e di profonda tristezza e di lutto per i morti di questa guerra, folle, ingiusta nel cuore dell'Europa». Il primo cittadino ha inoltre invitato i fiorentini «a portare fiori contro la guerra».

«All'inizio pensavo che essendo lontana non potevo fare nulla ma poi ho capito che non era così», ha spiegato Cristina, da 10 anni in Italia, «Siamo russi e siamo contro la guerra. È terribile», ha sottolineato Ivan, 25 anni.