Da viale dei Pini fino a Legnaia. In tanti rimpiangono le ‘piccole’

Dal 2009 l’apertura della struttura di via Canova ha fagocitato i centri minori

Da viale dei Pini fino a Legnaia. In tanti rimpiangono le ‘piccole’
Da viale dei Pini fino a Legnaia. In tanti rimpiangono le ‘piccole’

C’era una volta la bibliotechina di viale dei Pini, la biblioteca dell’Isolotto per generazioni nel cuore di quel rione popolare. Una ‘baracca’ (foto) per generazioni di studenti che si trovavano a fare intrepidi ripassoni e preparare tesi nella saletta autogestita d’inverno e d’estate nel giardinetto, fino a sera tardi. Notti prima degli esami da far invidia ad Antonello Venditti, anche per gli innumerevoli amori sbocciati qui. È timidamente provata a risorgere come punto lettura Luciano Gori, ora chiuso per lavori; dovrebbe riaprire tra un mese circa, ed è previsto a breve anche un centro giovani. C’era poi quella dell’Argingrosso, meno utilizzata, ma gloriosamente a presidio del nuovo rione di frontiera di case popolari. E quella di Soffiano, davanti alla pasticceria Giorgio, unica biblioteca per quella parte del quartiere figlia di un dio minore in un Q4 isolottocentrico. Piano piano chiusero in virtù della BiblioteCanova inaugurata l’ultimo dell’anno 2009. Una struttura moderna e funzionale, che però ha fagocitato la rete delle biblitoechine diffuse. E chi sta a Legnaia, Monticelli, Soffiano, non ha altra scelta se non prendere la macchina o farsi tre quarti d’ora a piedi, imboccare le ciclabili che però cominiciano solo dall’Isolotto, cambiare due bus o stare dietro alle scarne tappe del Bibliobus.

Carlo Casini