
L'esposizione dei manufatti in piazza Buondelmonti
Impruneta (Firenze), 13 giugno 2025 – “Mi scuso con le fornaci storiche per quanto successo, me ne assumo pienamente la responsabilità”. Il sindaco Riccardo Lazzerini fa un mea culpa nei confronti delle 7 fornaci del Marchio Cat, nato a tutela dell’artigianato tradizionale e storico del cotto imprunetino. “Le scuse private non sono bastate, allora le faccio pubbliche” dice il primo cittadino in un video sui social girato tra le opere in cotto presenti nella centrale piazza Buondelmonti. Sono tutti manufatti delle fornaci locali, dato che le uniche due opere non imprunetine davanti al palazzo comunale, che hanno suscitato feroci critiche e polemiche negli scorsi giorni, sono state repentinamente rimosse.
Di quanto avvenuto, il sindaco dapprima privatamente e poi pubblicamente si scusa. E rilancia: “Mi impegno affinché, da ora in avanti, tutti gli oggetti di arredo urbano che verranno esposti nel territorio comunale provengano esclusivamente dalle fornaci che aderiscono al Marchio CAT”. Come sindaco e come presidente proprio del comitato che disciplina il marchio, “accolgo le richieste avanzate dalle fornaci storiche e mi impegno nel garantire il pieno rispetto e l’applicazione rigorosa e coerente dei principi previsti dal disciplinare, affinché il Marchio CAT diventi un autentico strumento di valorizzazione e promozione culturale ed economica del nostro territorio”.
E si mette a contare i manufatti imprunetini presenti in piazza: “Se prima della mia amministrazione erano 3, oggi sono 28. Tutti CAT”. A questi si aggiungono i 49 dell’installazione artistica di Patrizio Travagli realizzata per “Buongiorno Ceramica”. L’amministrazione vuole rendere l’installazione permanente: “ha approvato una direttiva per mantenerla in piazza, togliendola quando è necessario e rimettendola per le feste e manifestazioni, con spese a carico nostro”.
Ma per i consiglieri di opposizione di Voltiamo Pagina il mea culpa non basta: vogliono sapere “chi ha pagato i manufatti di cotto non imprunetino, il loro trasporto e la rimozione. Faremo una formale richiesta di accesso agli atti per accertare che non siano stati spesi soldi dei cittadini, altrimenti presenteremo un esposto alla Corte dei Conti”. Pronta la replica di Lazzerini: “I manufatti messi e tolti erano una donazione: non sono stati spesi soldi pubblici. Installazione e rimozione è stata fatta da volontari, a costo zero”.