
Clancy, il Maestro. E la Guerra Fredda si trasformò in epica
"Uno dei più grandi thriller mai scritti, un capolavoro che ha cambiato la storia del genere". La frase è del New York Times e in una rubrica di miei, personalissimi consigli per le letture estive non potevo non inserire questo libro che è stato, ed è ancora oggi, una delle pietre angolari della mia passione per la lettura. Sì, lo so: tanti scrittori presuntamente seri vi diranno che alla base della loro conoscenza ci sono (due a caso) Proust o Dostoevskij, che però più sono citati e meno sono letti. Io, nel mio piccolo, vi racconto invece che a quindici anni (il libro infatti è del 1986, siamo in piena Guerra Fredda) mio padre - cui debbo la passione per i noir e i thriller, che già rubavo dai suoi scaffali e leggevo avidamente – mi allungò questo libro così: "Leggilo, ti piacerà".
Mai avrei pensato di appassionarmi a un libro che racconta di sottomarini, specificatamente del comandante di un avanzatissimo sottomarino dell’ex Unione sovietica (di nome Ottobre Rosso, appunto) che cerca di disertare tenendo all’oscuro il suo equipaggio e iniziando una partita a scacchi straordinaria, nel mare, fra i suoi commilitoni dell’Urss che vogliono affondarlo e gli americani che cercano di trovarlo. Come dice bene il Times nella frase citata all’inizio, Clancy con questo suo primo libro (fu un debutto, incredibile...) trasforma un genere, anzi ne crea uno, il cosiddetto techno-thriller, fondendo in modo strabiliante il classico libro di spionaggio all’action più puro, all’avventura, all’attualità (proverbiale, ormai, la precisione delle specifiche tecniche di ogni apparecchio usato nelle sue pagine). Inventa il personaggio di Jack Ryan, che in vari romanzi passa da marine ferito ad agente operativo della Cia fino ad arrivare alla Casa Bianca.
Tom Clancy, che ci ha prematuramente lasciato a soli 66 anni nel 2013, è diventato un marchio e i personaggi da lui creati sono sopravvissuti alla sua morte, venendo portati avanti da altri scrittori e finendo sul grande, sul piccolo schermo e anche nei videogames. "La grande fuga dell’Ottobre Rosso" è diventato un archetipo del genere e le quasi 600 pagine del romanzo tengono avvinti i lettori come raramente accade. In molti, ne sono certo, avranno visto il film con Sean Connery, che è fatto bene, lo so, ma il libro è davvero un unicum. Iniziare questo romanzo un pomeriggio in spiaggia significa arrivare al tramonto senza neanche accorgersene. Lo inserisco fra quei pochissimi libri che mi hanno fatto davvero sognare. E che mantiene intatta, a distanza di anni, una clamorosa potenza narrativa.
Tom Clancy
La grande fuga dell’Ottobre Rosso
Rizzoli