Chiesa Ponte a Greve, don Cioni: "Basta slogan, neanche un centimetro di verde sarà tolto"

Il parroco: "Abbiamo sondato ogni altra possibilità, questa è l'unica concretamente realizzabile e che porterà valore aggiunto al quartiere, non facciamoci sfuggire questa opportunità"

Don Marco Cioni, parroco di San Lorenzo a Ponte a Greve e San Quirico a Legnaia

Don Marco Cioni, parroco di San Lorenzo a Ponte a Greve e San Quirico a Legnaia

Firenze, 23 novembre 2022 -  "Abbiamo parlato fin dall’inizio con i responsabili del comitato contrario alla costruzione della chiesa al Campone. Ma la loro posizione è sempre risultata intransigente, non disponibile alla mediazione e al dialogo. La loro proposta è irrealizzabile e significa non fare nulla: non c’è alcuna altra area dove sia realisticamente fattibile la chiesa, abbiamo sondato per anni ogni possibilità". Commenta così don Marco Cioni, parroco delle due grandi parrocchie di San Lorenzo a Ponte Greve e di San Quirico a Legnaia, le proteste dei manifestanti. "Saranno stati otto, forse dieci, neppure la trentina che hanno riferito ai giornali-  puntualizza – che hanno fatto un presidio la scorsa domenica pomeriggio davanti al circolo parrocchiale di via Pisana"

La mappa

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Il fatto è che una nuova chiesa è proprio necessaria, spiega don Marco, perché se tutti gli altri rioni del quartiere, con l’enorme espansione urbanistica dal secondo Dopoguerra, sono stati dotati di un nuovo edificio di proporzioni adeguate, Ponte a Greve e San Quirico, che contano rispettivamente 5mila e 9mila abitanti, invece no. Tanto per fare qualche esempio, l’Isolotto che aveva il piccolo oratorio di Santa Maria alla Querce in via Palazzo dei Diavoli, ha avuto la chiesa della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie in piazza prima e poi, estendendosi verso l’Argingrosso, anche il Santissimo nome di Gesù ai Bassi; Monticelli dalla chiesa di San Pietro in via di Soffiano, è passato a quella del Santissimo Crocifisso in via Pietro di Cosimo; Legnaia dall’antica chiesa di Sant’Angelo, alla grande e moderna che affaccia sull’omonima via; Soffiano da Santa Maria sulla collina, a San Paolo in via Pesellino. Ponte a Greve e San Quirico sono rimasti invece con le due chiesette medioevali su via Pisana, da quando erano due minuscole frazioni di campagna.

"Con 14mila parrocchiani, 232 ragazzi e 464 genitori nel percorso di catechesi, con 140 giovani e giovanissimi del dopo-cresima, quando c’è un evento la gente non riesce a entrare in chiesa. Tanto che le prossime Comunioni dovremo farle all’Isolotto – spiega don Marco – visto che la chiesa di San Lorenzo ospita fino a 100-110 persone e quella di San Quirco circa 180".

"Lo slogan che il comitato passa alla stampa è che con il progetto della nuova chiesa verrà a mancare del verde, ma in realtà non se ne perderà nemmeno un centimetro, anzi, aumenterà sia come superficie che come qualità – afferma il parroco – Il Comune ha dato alla parrocchia 4.843 metri quadrati su 15.031 totali del Campone di viuzzo delle Case nuove, in cambio di 3.630 metri quadrati adiacenti a quell’area. Ma di quei 4.843 metri quadrati, solo 2.500 saranno edificabili: il verde aumenta quindi di 1.130 metri quadri complessivi solo in questa zona. A questi si aggiungono nel quartiere i 6.010 metri quadrati di via Martini. Inoltre La chiesa sarà integrata nel verde, costruita in maniera totalmente ecosostenibile e il prossimo anno si terrà un concorso di progetti nazionale. Non sarà una distesa di cemento come fa credere il comitato: si andrà a creare una piazza-giardino, come luogo di ritrovo centrale che adesso non c’è, e non è vero che le nuove aree verdi attrezzate sorgeranno lontano dalle case, anche perché dove ora ci sono le fabbriche tra via Puligo e gli orti sociali, saranno fatti altri palazzi. Inoltre con la cessione al Comune del giardino di via Lunga si va a finalmente anche regolarizzare anche quella situazione". D’altra parte quella è l’unica area disponibile, afferma don Cioni che respinge ogni accusa di aver lavorato di nascosto insieme al Comune, facendo calare il progetto dall’alto, quando invece si è studiata ogni altra soluzione possibile, arrivando alla conclusione che quella di viuzzo delle Case nuove è l’unica realizzabile e che apporterebbe maggior valore aggiunto al quartiere: "Gli anni di silenzio, non sono stati di silenzio, ma di valutazioni prettamente tecniche. Non c’è stato accordo con i privati per l’area della galvanostegia di via Bugiardini. E sul terreno di nostra proprietà, tra questa e le collinette, stretto e lungo, lo spazio è inadeguato. Si ipotizzò poi di costruire il complesso parrocchiale sul terreno del nostro campo sportivo, spostando quest’ultimo sui terreni dietro le collinette, ma il Comune ci rispose che anche questa variante non era fattibile. Siamo arrivati così a questa soluzione di permuta che consentirà anche di realizzare una nuova piazza-giardino e un nuovo parco sulle collinette, che in un percorso verde e di giardinetti, lo collegherà fino all’asilo Gallo Cristallo".

"Migliorerà anche la viabilità: con l’attuale situazione, con via Pisana sempre bloccata dal traffico, quando c’è un matrimonio o un funerale, qui non c’è un parcheggio a pagarlo oro – prosegue – Con il grande posteggio e la viabilità più adeguata che già esistono tra viale Nenni e la Coop si risolverebbe la questione, liberando via Pisana".

"Con molta probabilità questa è l’ultima chiesa che verrà costruita nel Comune di Firenze e sta già suscitando l’interesse di molti studi di architettura a livello nazionale e internazionale – conclude don Marco –. È un’occasione unica per scrivere tutti insieme una pagina nella storia dell’arte della città. Questa non sarà la mia chiesa, ma la chiesa di tutta la comunità, a beneficio delle generazioni future, per i fedeli e non solo. Con tutti i servizi gratuiti annessi, dalla Caritas ai doposcuola. Facendoci carico delle preoccupazioni, delle esigenze e delle aspirazioni di ciascuno, non lasciamoci scappare questa opportunità".  

 

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