OLGA MUGNAINI
Cronaca

Centenario del Museo Galileo. C’è Caterina, la madre di Leonardo

Domani sera la Compagnia Oltre porterà in scena uno spettacolo tratto dal romanzo di Carlo Vecce "Il racconto di una donna che ha fatto nascere un genio e ha lasciato un segno profondo nella nostra storia".

L’attore Mario Spallino in scena al museo Galileo con ’. Caterina, la madre di Leonardo

L’attore Mario Spallino in scena al museo Galileo con ’. Caterina, la madre di Leonardo

Caterina è una schiava, una donna invisibile, che ha fatto nascere un genio e ha lasciato un segno profondo nella nostra storia. È la madre, infatti, niente meno che di Leonardo da Vinci. La sua storia è raccontanta nel romanzo di Carlo Vecce ’Il sorriso di Caterina’ (Giunti, 2023), che la compagnia ’Oltre’ porta in scena per le celebrazioni dei 100 anni dell’Istituto di Storia delle Scienze, oggi Museo Galileo, proprio in quel palazzo Castellani dell’omonima famiglia, che custodisce la storia delle origini di Leonardo. L’appuntamento è, in anteprima nazionale, domani sera alle 21, al Museo Galileo, in apertura straordinaria dalle 18 alle 23. Titolo dello spettacolo “Caterina, la madre di Leonardo“.

"Ci siamo imbattuti nel libro di Carlo Vecce e abbiamo sentito l’urgenza di portare sulla scena una storia forte – spiega la Compagnia Oltre –. Quella di Caterina è una storia del passato che parla al presente. Parla di identità, confini, accoglienza e rifiuto, lotta per la libertà. Caterina, da ‘straniera’, è diventata madre di uno dei simboli del genio senza confini. In un tempo in cui si discute di migrazioni e diritti, la sua vicenda è uno specchio di ciò che viviamo oggi".

Il tono dello spettacolo è leggero, ironico e saldamente documentato. I personaggi si confrontano, fanno riflettere, sorridere, commuovere. "E soprattutto raccontano una storia vera, basata su documenti storici, proseguno gli attori di ’Oltre’.

In scena c’è Donato, mercante fiorentino realmente esistito, voce narrante e personaggio chiave. È infatti lui che accoglie nella sua bottega di battiloro, a Venezia, la giovane schiava, e abile e fantasiosa nel disegno, una delle tante che, rapite nel Caucaso e condotte alla Tana, l’ultimo avamposto della civiltà europea e dell’impero economico veneziano nel Mar Nero, rendevano possibile il fiorire dell’industria auro-serica col loro lavoro servile. Sempre lui l’accompagnerà da Venezia a Firenze, nel suo viaggio verso la libertà, attraverso pericoli e fughe rocambolesche. A Firenze, Caterina diverrà la balia della famiglia Castellani e conoscerà il notaio Piero da Vinci. In scena accanto a Donato c’è l’autore, per ricordare a lui e al pubblico che Caterina è realmente esistita.

Il libro di Vecce, filologo, storico e studioso di Leonardo, si basa su un inedito documento notarile dove è registrata la liberazione della balia della famiglia Castellani, schiava di nome Caterina, il 2 novembre 1452. Il documento è rogato dal notaio Piero da Vinci, padre del bambino che Caterina aveva messo al mondo sei mesi prima, battezzato con il nome di Leonardo.

Ticket in biglietteria. Accesso gratuito per chi ha il biglietto del museo Galileo domani. Info: [email protected].