
Pagare il canone Rai e non vedere le trasmissioni Rai perché non si ricevono i canali Rai è paradossale. Eppure capita. Ultimamente è accaduto, per il riordino delle frequenze, in diverse zone del Mugello, come a Faltona e Polcanto, dove poi il problema è stato risolto. Non così invece a Barberino di Mugello e in particolare nella popolosa frazione di Cavallina, dove vedere la Tv è diventato per molti un’impresa, e un costo aggiuntivo. Il problema riguarda almeno duemila abitanti, ottocento famiglie, e non solo a Cavallina, ma anche in centri minori del comune di Barberino, le frazioni di Latera e Cirignagno, la zona della Ruzza e anche parte del capoluogo. Tanto che si è costituito perfino un comitato di protesta, guidato dall’ex sindaco di Barberino di Mugello Gian Piero Luchi. Che a giugno aveva scritto una dura lettera alla Rai. "L’iniziativa della Rai di riorganizzazione degli impianti di diffusione dell’emittenza – spiega Luchi - , che abbiamo iniziato a denunciare a metà del mese di giugno, costringe di fatto tutte le famiglie ad installare una nuova antenna o l’adeguamento della vecchia con costi considerevoli, soprattutto ricordando che comunque già paghiamo il canone Rai di circa 100 euro annui. Nel caso nostro... per non vedere i Canali Rai!".
La Rai all’ultima lettera del comitato ha risposto, e anche in modo tempestivo. Ma non ha placato i cittadini barberinesi rimasti senza canali della tv pubblica. "La Rai - spiega ancora Luchi - ha giustificato tale situazione affermando di aver agito nel rispetto del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze, chiudendo la risposta alla nostra protesta con un invito lapalissiano che sa di presa in giro": "In ogni caso la soluzione migliore, per ottenere la ricezione di tutta l’offerta Rai - ci fanno sapere - prevede di orientare l’antenna UHF tra l’impianto Rai di Mugello, eventualmente dismettendo l’antenna VHF non più utilizzabile. Si consiglia comunque di contattare un antennista qualificato".
Il comitato, in una nota, lo specifica: "Riteniamo sia naturale, per un nuovo utente, installare a pagamento l’antenna per ricevere i canali Rai, non riteniamo invece assolutamente giusto far pagare l’intervento "obbligato" dell’antennista per vedere i canali Rai (anche solo i tre canali base che vedevamo prima della riorganizzazione dei ripetitori) e per i quali stiamo già pagando il canone annuale". "Per la nostra protesta – aggiunge Luchi - abbiamo coinvolto il senatore Riccardo Nencini nella sua veste di presidente della commissione Cultura, il sindaco di Barberino e il prefetto di Firenze, che teniamo costantemente informati. Probabilmente – conclude amareggiato il coordinatore della protesta - alla fine saremo presi "per fame": fame di notizie, perché siamo utenti del servizio pubblico, che paghiamo, e ci dispiace poter vedere solo la tv privata. Nel frattempo però continua la nostra iniziativa di protesta popolare".
Paolo Guidotti