
Visitatori di fronte alla sequoia di Sammezzano, una vera meraviglia. E' la più alta d'Italia
Reggello (Firenze), 6 maggio 2025 – Non solo il castello arabeggiante di Sammezzano è un unicum nel suo genere, grazie alla ristrutturazione in stile arabeggiante voluta dall’artistica follia del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona nella seconda metà dell’800.
Anche il parco che la circonda è unico sotto tanti punti di vista: per il tipo e l’altezza delle sue piante, per la sua estensione, per la storia che racconta tra i suoi alberi. Prendersene cura, si sa, non è facile, grazie alla varietà incredibile di esemplari che custodisce, alcune da guinness dei primati.
Ma la famiglia Moretti che ha presentato la proposta di concordato e l’ha ottenuto, non ha timori in tal senso: il marito dell’imprenditrice Ginevra, Maximilian Fane, oltre a essere un musicista con master in economia, è anche figlio di uno dei più importanti giardinieri d’Inghilterra.
La sua famiglia progetta e gestisce i più grandi parchi, compresi quelli della Corona inglese. Saprà prendersi cura anche dei circa 65 ettari del parco storico di Sammezzano.
Fu progettato originariamente dallo stesso marchese Ferdinando, grande esperto di piante e appassionato di botanica, affidandone la realizzazione alla figlia Marianna Panciatichi Ximenes d’Aragona, sposata Paulucci.
Appassionata di botanica e orticoltura, è stata una ricercatrice di fama internazionale, spiccando in un mondo accademico all’epoca esclusivamente maschile. Tra le varie opere arboree da lei «firmate», c’è il parco all’inglese di Villa di Mamiano in provincia di Parma, ma anche giardini in Russia, da lei spesso visitata grazie all’amicizia con gli zar.
Insomma, il parco di Sammezzano ha portato la sua influenza verde ben oltre i confini toscani e italiani. Grazie alla passione comune di Ferdinando e Marianna, accoglie nella collina di Leccio numerose piante rare ed esotiche che fanno da prezioso ingresso al castello arabeggiante.
Il patrimonio botanico che qui è custodito è inestimabile, formato non solo dalle specie arboree introdotte dal marchese, ma anche da quelle indigene. Tra le piante più conosciute ci sono le maestose sequoie.
Spicca la cosiddetta «sequoia gemella» alta circa 54 metri e con uno circonferenza di 8,37 metri: è la più alta d’Italia e non solo fa parte degli alberi monumentali del Belpaese, ma anche della ristretta cerchia dei «150 alberi di eccezionale valore ambientale o monumentale».
Due anni fa ha concorso (piazzandosi sul podio) come «Tree of the year» per l'Italia per poi gareggiare per il titolo di «European Tree of the Year». Anche il parco e le sue sequoie godono di un grande affetto popolare, così come il castello. Salvare Sammezzano significa salvare anche un patrimonio arboreo unico e inestimabile. Un dono per il Valdarno, per la Toscana e per l’Italia intera.