OLGA MUGNAINI
Cronaca

Addio Poderaccio, abbattute le ultime casette

Entro il mese sarà smantellato lo storico campo nomadi sorto nel 1988. Dei 450 abitanti registrati ne sono rimasti soltanto 25

Ultimi abbattimenti al Poderaccio

Firenze, 19 luglio 2020 - Da domani le ruspe butteranno già quel che resta del campo nomadi del Poderaccio. Forse per abbattere le ultime cinque ci vorrà la fine del mese, ma ormai la demolizione è pressoché completata. "Avevo preso l’impegno di chiudere il campo per la fine dell’anno scorso e l’inizio di questo - aveva detto qualche giorno fa il sindaco Dario Nardella –. L’emergenza del lockdown ci ha messo in grande difficoltà, ma quest’estate raggiungeremo l’obiettivo per il quale ci siamo impegnati, liberare e sgomberare tutto il campo. E’ un obiettivo straordinario. Lo dobbiamo alla città, al quartiere e alla famiglia di Duccio Dini". Duccio, 29 anni, rimase infatti ucciso durante un regolamento di conti tra famiglie nomadi proprio nei pressi del campo del Poderaccio.

Si conclude così un capitolo storico, lungo più di trent’anni, tra polemiche e tragedie. Il Poderaccio prende il nome dalla via in cui è situato, a un’estremità del Quartiere 4. Nato nel 1988 come un “campo sosta per nomadi”, con container, roulotte e baracche, ha poi subito numerose trasformazioni, fra cui la sostituzione nel 2004-2005 delle vecchie strutture con moduli abitativi in legno e la nascita dei “Villaggi Rom del Poderaccio”, dove all’epoca erano registrati circa 450 persone, di cui il 40% circa minori, di cittadinanza macedone, serba, kosovara, bosniaca e croata oltre a 33 abitanti con cittadinanza italiana.

Ed è così che ha ereditato il campo la giunta di Nardella nel 2014, con ben 79 casette. Ad oggi ne restano 5, con circa venticinque persone. "C’è chi ha trovato una soluzione abitativa da solo – spiega l’assessore al welfare Andrea Vannucci –, mentre coloro che hanno i requisiti parteciperanno ai bandi per le case popolari , ma senza corsie privilegiate o scorciatoie. Infine, i nuclei familiari più fragili saranno assistiti dai servizi sociali". L’assessore spiega che il superamento del Poderaccio è una priorità del Comune: "E lo stiamo dimostrando - conclude –, appena è finita la sosta forzata dal lockdown ci siamo rimessi subito al lavoro e siamo in dirittura d’arrivo. Vorrei ringraziare tutti i soggetti coinvolti nell’operazione: la Caritas e le cooperative sociali Girasole e Cat, che hanno fatto e stanno facendo un lavoro straordinario attraverso le accoglienze temporanee". © RIPRODUZIONE RISERVATA