Cambio di genere. Sotto attacco il centro dei preadolescenti: "Non c’è psicoterapia"

Il senatore Gasparri solleva dubbi sul centro specialistico fiorentino dove si offre una terapia medica per bloccare i cambiamenti fisici. Gli fa eco il consigliere regionale Stella che chiama in causa Giani.

Cambio di genere. Sotto attacco il centro dei preadolescenti: "Non c’è psicoterapia"

Cambio di genere. Sotto attacco il centro dei preadolescenti: "Non c’è psicoterapia"

Come viene trattata la disforia di genere all’ospedale Careggi? (fra i centri maggiormente specializzati sul tema). È prevista un’assistenza psicologica? A porre queste domande alla presidenza del consiglio e al ministro della Salute Orazio Schillaci, è il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia). Nella sua interrogazione punta il dito sull’ospedale sollevando dubbi sull’iter seguito dal centro. "Risulterebbe che ai bambini di età media di 11 anni che vi si recano non venga fornita assistenza psicoterapeutica e psichiatrica - si legge nell’interrogazione - che le valutazioni psicologiche sui bambini avvengano principalmente sulla base di ciò che gli stessi riferiscono e che ai piccoli pazienti vengano iniettate le sostanze bloccanti della pubertà". Si sta parlando della triptorelina, un farmaco utilizzato, appunto, per bloccare le trasformazioni fisiche tipiche di quell’età (ciclo mestruale, sviluppo della ghiandola mammaria per fare un esempio), così da dare tempo all’adolescente di chiarirsi con se stesso/a. Per disforia di genere, infatti, si intende un forte malessere nato dall’incongruenza tra il genere assegnato alla nascita e l’identità.

Un disagio molto diffuso tra gli adolescenti, tant’è che al Careggi dal 2014, proprio in seguito alla crescente richiesta, è stato attivato il servizio dedicato allo sviluppo di identità atipico in età evolutiva. In questi casi, dice l’Aifa, è possibile somministrare la triptorelina, previa diagnosi confermata da una equipe multidisciplinare composta da specialista in neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, endocrinologia pediatrica, psicologia dell’età evolutiva e bioetica. Proprio l’attenzione alla salute mentale del soggetto che, stando a Gasparri, è ciò che verrebbe meno al centro fiorentino. Dubbi che troverebbero fondamenta nelle dichiarazioni delle due dottoresse dell’equipe, la psicologa Jiska Ristori e l’endocrinologa Alessandra Fisher che, al Corriere della Sera, avrebbero rispettivamente detto: "La presa in carico per i percorsi di affermazione di genere non prevede una psicoterapia" e poi "Al Careggi non esiste la neuropsichiatria infantile, c’è la psichiatria che però va bene per chi ha compiuto i 16 anni". Eppure la media di età dei pazienti sarebbe più bassa.

A Gasparri fanno eco i colleghi di partito, tra cui il capogruppo di FI in consiglio regionale, Marco Stella: "Il ministro deve mandare con urgenza gli ispettori al Centro - preme chiamando in causa anche la Regione, alla quale chiede poi se sia favorevole all’eliminazione della prescrizione della triptorelina dai farmaci dispensati a carico del servizio sanitario nazionale - C’è o non c’è un supporto psicologico?". Stando al sito web, sì.

L’ospedale, da noi contattato, preferisce per ora astenersi dal rispondere e questo silenzio alimenta le perplessità di Gasparri: "La cosa è molto grave. Se non è vero ci rassicura in parte, nonostante questa pratica la trovo discutibile - aggiunge il senatore - se è vero va stroncato. Il ministro deve agire rapidamente. Se non avrò risposte nel breve termine, mi rivolgerò alla Procura della Repubblica".

Teresa Scarcella

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