
Crack fumato alla mercé di passanti e turisti, spaccio, venditori abusivi, borseggi, furti, minacce e percosse a chi cerca di...
Crack fumato alla mercé di passanti e turisti, spaccio, venditori abusivi, borseggi, furti, minacce e percosse a chi cerca di fermarli, alla Stazione di Santa Maria Novella: niente di nuovo per i fiorentini, ma è il drammatico biglietto da visita della città per chi scende dal treno a Firenze. Lo denuncia l’ex pugile romano Simone Cicalone – 850mila follower su Youtube e altrettanti su Facebook, 550mila su Tik Tok, 390mila su Instagram – in un video girato il 30 agosto e pubblicato il 5 settembre sul suo canale Scuola di Botte noto per i reportage su criminalità, degrado e marginalità. L’influencer, che già in passato aveva mollato il Cupolone di Michelangelo per venire all’ombra di quello del Brunelleschi a documentare i forti problemi di sicurezza ricevendo aggressioni, come due anni fa alle Cascine, stavolta non ha trovato miglior accoglienza. Ad accompagnarlo intorno allo scalo del Michelucci, il collega Leonardo Ciaramelli, fondatore della pagina Instagram Il Mondo che Vorrei, 35mila follower e 5400 su Facebook, nata per testimoniare degrado e criminalità fiorentini dopo che anno scorso la sua fidanzata fu aggredita. I due influencer girano da via Santa Caterina d’Alessandria su via Alamanni, dove si apre un suk in cui si vende merce anche rubata e ci si droga: "Oggi piove, non sono neppure tanti, altrimenti si improvvisano pure parrucchieri, e si infilano nei portoni dell’hotel a fare di tutto", illustra il Cicerone. Neanche il tempo di arrivare alla fermata della T1 che si vedono quattro straniere fuggire: sono borseggiatrici che hanno riconosciuto i due influencer.
"Sono le solite che fanno su e giù tra Firenze, Roma e Venezia a derubare i turisti, ormai alcune conosciamo e loro conoscono noi, hanno addirittura una chat tra loro dove si segnalano dove siamo…" spiega a La Nazione, Ciaramelli. Due ragazze celano i volti, poi per far desistere i videomaker gocano il jolly dell’impunità: "Siamo incinte" mostrano i ventri gravidi. La troupe di Cicalone entra nella galleria sotterranea dove li avvisano che un ladro sta rubando in un negozio. Intervengono e lui si mostra aggressivo, giocandosi anch’egli il jolly dell’ impunità: "Sono minorenne"; ma Cicalone non demorde e il ladro tenta di atterrarlo a calci e pugni, senza successo visto la prestanza da boxeur del romano. Poi fugge, lo seguono, ma alle scale mobili trovano esercito e polizia da cui lo fanno arrestare. Il delinquente continua a sbruffoneggiare, dalla pantera indirizza gesti minatori dicendo che tanto tra un’ora sarebbe tornato. Alessandro Draghi (FdI) commenta: "Siamo la seconda città in Italia per numero di reati, c’è un senso di impunità enorme, un senso di rassegnazione perché le persone si sono sopite a questi atteggiamenti e la cosa preoccupa".
Carlo Casini