Blitz del sindaco alle Cascine "Zero polizia e carabinieri"

L’ira del primo cittadino che con l’assessora Albanese si è recato nel parco "Gli agenti sono pochi già il giorno, la notte quasi non si vedono".

Blitz del sindaco alle Cascine  "Zero polizia e carabinieri"
Blitz del sindaco alle Cascine "Zero polizia e carabinieri"

di Antonio Passanese

FIRENZE

Prima in centro "per controllare di persona le irregolarità nei market". Poi alle Cascine "dove proseguono i controlli in borghese della municipale". Il sindaco Dario Nardella, accompagnato dall’assessora alla Sicurezza urbana, Benedetta Albanese, e dai vigili, mercoledì sera ha voluto controllare di persona la situazione in due aree nevralgiche della città. Il punto, però, è sempre lo stesso sui cui batte da settimane: nel capoluogo servono più forze dell’ordine.

L’impegno del Comune, infatti, "non basta. Durante la notte non abbiamo visto neanche una pattuglia della polizia o dei carabinieri. Zero. Se gli agenti sono pochi già il giorno, la notte quasi non si vedono", scrive in post pubblicato sui propri canali social. "Siamo stanchi di metterci sulle nostre spalle tutti i problemi della sicurezza dei nostri cittadini. Il governo deve assumersi le proprie responsabilità. Firenze ha bisogno di almeno 200 nuovi agenti come chiediamo da tempo. La sicurezza delle città è un diritto del cittadino e un dovere dello Stato", conclude. Una punzecchiatura, quella del sindaco, rivolta innanzitutto al governo Meloni e poi alle forze dell’ordine che, secondo le disposizioni della Prefettura, dovrebbero tenere costantemente sotto controllo il parco mediceo, dove la criminalità ha trovato terreno fertile.

Proprio sulle Cascine, Nardella, in una intervista rilasciata alla Nazione, aveva detto che da due anni chiede uno sforzo in più a polizia e carabinieri, "un salto di qualità. Un salto di qualità nell’azione coordinata contro lo spaccio ma non si sta facendo abbastanza. In altre piazze di spaccio, anche a Firenze in passato, si intervenne con indagini complesse che riuscirono a smantellare un’intera rete di spacciatori che agivano in maniera coordinata e non come ‘cani sciolti’. Non basta sostituire gli agenti che vanno in pensione. Questo governo ha utilizzato come slogan: città sicure e porti chiusi ma sta abbandonando le città a se stesse".

Sul fronte dell’immigrazione – altro argomento trattato ieri nell’incontro a Roma con il ministro Matteo Piantedosi – il sindaco ha lanciato un durissimo j’accuse sull’accoglienza. "Ho il sospetto che siano penalizzate soprattutto le regioni e le città governate dal centrosinistra e, in ogni caso, non si può affrontare il tema dell’immigrazione in maniera caotica con telefonate da Roma per comunicare il numero dei migranti ai prefetti che, a loro volta, senza risorse e strumenti, chiamano i sindaci per trovare soluzioni immediate".