STEFANO BROGIONI
Cronaca

Choc in una scuola media. "Vi tagliamo la gola". E il video finisce sui social

Blitz dei bulli. Insulti al custode e minacce ai ragazzini alla media Masaccio. Tre minori nei guai. Perquisito anche un 11enne

La procura minorile indaga  su un caso  di bullismo   in una scuola  al Campo  di Marte

La procura minorile indaga su un caso di bullismo in una scuola al Campo di Marte

Firenze, 24 novembre 2018 -  Un blitz nella scuola media Masaccio in «diretta» sui social. Con insulti al custode, pose da «duri». E minacce a chi ha fatto la spia sulla loro identità.

L’ultima, agghiacciante storia di bullismo arriva da viale Mazzini ed è culminata in una perquisizione, disposta dalla procura dei minori, a casa di tre ragazzini (il più piccolo ha undici anni, il più grande sedici, l’altro quindici) dove sono state trovate pistole giocattolo ma senza il tappo rosso (così da non farle sembrare finte), coltelli, cellulari di dubbia provenienza.

Il blitz dei bulli risale a mercoledì scorso: scavalcando da una finestra, nell’orario di scuola, i tre, non frequentanti della Masaccio (evidentemente avevano «fatto forca» dal loro istituto) avevano deciso di andarsi a fumare una sigaretta dentro il plesso scolastico di Campo di Marte. Ma il bidello dell’istituto si è accorto della loro presenza e ha fatto per allontanarli. Ma mentre uno filmava con lo smartphone, è andata in scena un’esibizione di prepotenza che ha letteralmente impaurito i presenti, prevalentemente ragazzini di terza media.

Il blitz ha avuto anche un seguito, perché chi aveva «testimoniato» sull’identità dei tre autori dell’incursione a scuola, ha ricevuto pesantissime intimidazioni. «Ti taglio la gola», tanto per capire il tenore.

Dell’episodio è stata informata la procura minorile che ieri ha fatto scattare la perquisizione, ipotizzando il reato di minaccia aggravata. Due dei tre minori erano sconosciuti all’autorità giudiziaria minorile, uno, il più grande, invece aveva già un procedimento aperto anche se non sfociato in alcun provvedimento. I magistrati hanno anche visionato il filmato del blitz che era stato diffuso su «Instagram».