FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Blackout, via alle diffide. Dalla lettera al prefetto alla denuncia dei sindacati

E il titolare di una nota concessionaria accusa: "Costretto a chiudere". I residenti del Quartiere 5 scrivono a Ferrandino: "Vogliamo la verità".

Dodici ore (per tre giorni consecutivi) senza corrente elettrica. Con i ventilatori e i condizionatori spenti, il cibo conservato in frigo e in ghiacciaia andato a male, con gli strumenti sanitari e salvavita fuori uso. E senza che l’Enel fornisse spiegazioni esatte sul ripristino dell’energia. "Chiamando il numero verde la voce registrata diceva che avremmo riavuto l’energia alle 19, poi alle 20, poi alle 23 e invece abbiamo dovuto attendere fino alle 4 del mattino", la denuncia di un gruppo di fiorentini. Per questo, molti residenti del Q5, e in particolare quelli che vivono in via delle Panche e nelle strade limitrofe, hanno inviato una lettera al prefetto di Firenze, Francesco Ferrandino, per chiedere chiarezza sul blackout che ha tenuto in scacco il loro quartiere per oltre 72 ore. "Si è parlato solo di disagi in centro per la mancanza di energia per 2 ore, della chiusura della Rinascente o di attività commerciali costrette a chiudere per il sistema antitaccheggio fuori uso, ma ci sono tante realtà ben più drammatiche, soprattutto per le persone anziane private di utilità essenziali, quali la luce, l’acqua e la possibilità di conservare i cibi che quotidianamente sono stati buttati", si legge nella missiva. E ora molti pensano a una class action contro il gestore.

A protestare non sono solo solo gli abitanti del Q5 ma anche Giancarlo Bramini, titolare di una nota concessionaria di Scandicci, che da tempo è costretto a convivere con le interruzioni di energia elettrica che paralizzano il lavoro. "Non so cosa stia accadendo – ha detto – ma la situazione è diventata insostenibile da qualche giorno a questa parte. La luce salta, e così devo mandare a casa gli operai. Le auto restano bloccate sui ponti, non ci si può intervenire per fare ad esempio la diagnostica. L’altro giorno ho mandato a casa i lavoratori, visto che non è stato possibile lavorare. I clienti ovviamente non sono soddisfatti, e non c’è possibilità di spiegare che non è colpa nostra. Siamo in difficoltà notevole". Bramini ha annunciato una protesta formale nei confronti dell’ente elettrico, e una richiesta di chiarimenti per queste continue interruzioni.

Infine, bisogna registrare pure la nota di Cgil, Cisl e Uil che accusano le aziende concessionarie del servizio pubblico di distribuzione dell’energia elettrica che "invece di potenziare impianti e reti" hanno scelto di risparmiare "rattoppando vecchi impianti invece di sostituirli e ammodernarli, riducendo drasticamente il personale tecnico/operativo e impiegatizio", e "appaltando molte attività, perdendo così controllo diretto sui lavori più delicati". Dunque, dichiarano i sindacati, "chiediamo alle istituzioni e alle forze politiche regionali di ogni parte, di intervenire per riprendere la loro funzione di controllo sui concessionari di servizi pubblici come sono le aziende che svolgono attività di distribuzione di energia elettrica".

Fabrizio MorviducciAntonio Passanese