
Il direttore Luca Bellingeri
Firenze, 31 luglio 2018 - Il mondo della cultura, e non solo, si stringe attorno alla Biblioteca Nazionale, il colosso dai piedi d’argilla che stenta a reggersi in piedi a causa della mancanza di personale qualificato che da anni la ostacola nell’adempiere alcune delle sue funzioni essenziali. La crisi è sempre più profonda e l’appello nelle ultime settimane ha assunto dimensioni internazionali. Nelle scorse settimane si sono alzate voci da tutta Italia e dal mondo per difendere La Nazionale da un declino annunciato ormai da tempo e irreversibile, se la situazione non cambia.
All’unisono è stata firmata da 90 intellettuali una lettera indirizzata al ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, che recita: "La Biblioteca centrale di Firenze, una delle più importanti al mondo, ha bisogno di aiuto. A causa del lungo blocco di concorsi e assunzioni, da vent’anni sopravvive grazie al ricorso a forme di volontariato e para-volontariato che hanno di fatto surrogato il lavoro dei bibliotecari. I 5 bibliotecari assegnati con l’ultimo concorso bandito dal ministro Franceschini non sono purtroppo in grado di colmare la voragine che si è aperta nei ruoli del personale. Nel 2020 la Biblioteca potrà contare solo su 10 funzionari bibliotecari". E dopo la denuncia, la richiesta di un intervento immediato ed efficace: "Chiediamo che si proceda in tempi brevi a bandire concorsi a cadenza regolare, per personale qualificato e a tempo indeterminato. È un investimento necessario per salvare un patrimonio inestimabile e renderlo fruibile in maniera degna alle generazioni di oggi e future".
La lettera, firmata da intellettuali come Paul Ginsborg, Tomaso Montanari e Adriano Prosperi, ha avuto pronta risposta da parte del ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, che ha dichiarato: "Le assunzioni sono necessarie. Nel 2019 si farà un primo concorso per 2.000 posti, al quale ne seguirà un altro con gli stessi numeri nel 2021". E dal ministro arriva anche un’idea: reclutare dal mondo della scuola insegnanti precari laureati in storia dell’arte, archeologia e anche giurisprudenza che possano ricoprire ruoli nelle biblioteche o negli archivi. "stituiremo un tavolo di lavoro con il Miur per valutare questa opportunità - ha spiegato il ministro Bonisoli - ci sono tanti docenti motivati e appassionati dei temi di cui ci occupiamo che vivono di supplenze o sono da anni bloccati nelle graduatorie da precari. Chi lo desidera, potrebbe venire a lavorare da noi".
Sul "declino Nazionale" si esprime anche il presidente di Abi ( Associazione Bancaria Italiana) Antonio Patuelli: "Conservo ricordi diretti e molto positivi di quando ero studente universitario a Firenze, nei primi anni settanta, e alla Nazionale trovavo ogni testo, anche raro, che cercavo, nonostante i danni, allora recenti, dell’alluvione". La Biblioteca nazionale centrale, data la mancanza di organico, dovrà tagliare nei prossimi anni alcuni dei suoi servizi, se non vengono trovate soluzioni. Di chi è la colpa? "Indistinguibilmente dei governi di centrodestra e di centrosinistra, egualmente responsabili - risponde Tomaso Montanari, intellettuale italiano e uno dei firmatari della lettera - Di una destra che parla a sproposito di 'identità nazionale' per dare qualche nobile pennellata alla sua caccia al nero e al diverso. Di una sinistra che ha tradito su tutta la linea e che ha fatto del sospetto per chi legge e studia (i 'gufi' e i 'professoroni') una bandiera. Di una classe dirigente del tutto disinteressata alla sorte del patrimonio culturale".