
di Duccio Moschella
Ora è ufficiale. Papa Francesco ha accettato le dimissioni del cardinale Giuseppe Betori dalla carica di arcivescovo di Firenze al compimento dei 75 anni ma al contempo gli ha chiesto di continuare a svolgere il suo ruolo di guida dell’Arcidiocesi. Lo ha reso noto lo stesso Betori davanti ai preti della Chiesa fiorentina riuniti nel Duomo di Santa Maria del Fiore per l’assemblea annuale del clero. In conclusione del suo intervento, il cardinale Betori ha voluto fare un accenno personale: "Spendo una parola anche a proposito della rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi fiorentina che, secondo quanto previsto dalle norme canoniche, ho presentato al Papa alla vigilia del compimento dei miei 75 anni. La rinuncia è stata accettata, ma al tempo stesso il Santo Padre mi ha chiesto di continuare nel governo pastorale della diocesi ‘donec aliter provideatur’ ovvero fino a quando non si provvederà altrimenti’. Ho accolto questo invito in spirito di obbedienza e nello stesso spirito sono pronto ad accogliere chi mi succederà sulla cattedra di san Zanobi, nei tempi, brevi o lunghi che siano, che la Santa Sede riterrà opportuni. Fino a quel momento nulla cambia per la vita della diocesi. Andiamo avanti quindi tutti insieme, nella comunione e con dedizione, come abbiamo fatto in questi anni".
Il primo passo concreto sarà la ripresa della visita pastorale, dopo la lunga interruzione legata al Covid, a partire con tutta probabilità dal prossimo settembre anche se il calendario e le forme più prudenti con cui procedere nei vicariati non ancora visitati non sono stati ancora decisi. Un impegno di lungo periodo, dunque, segno che i tempi di un avvicendamento alla guida della diocesi non paiono così brevi. Il legame con Papa Francesco è "saldo e profondo - assicura il cardinale nella sua relazione ai sacerdoti riuniti in cattedrale - Una parola ritengo di doverla dire a riguardo dell’evento che più ha caratterizzato la nostra vita ecclesiale e cittadina negli ultimi tempi, vale a dire l’incontro di vescovi, voluto dalla Cei, “Mediterraneo frontiera di pace” e il forum, promosso dal Comune di Firenze “Conferenza Internazionale dei Sindaci del Mediterraneo”, due eventi che sono poi confluiti in una conclusione comune culminata nella celebrazione a Santa Croce. Riprendendo intuizioni del venerabile Giorgio La Pira, i due eventi sono stati occasione per ribadire le ragioni del dialogo e della pace nelle città e tra i paesi del Mediterraneo. Ne è scaturita anche una Carta di intenti che viene proposta come punto di riferimento per i rapporti tra comunità religiose e società civile, toccando temi nevralgici in particolare nei contesti in cui è presente una comunità religiosa in condizione di minoranza. L’organizzazione delle giornate di fine febbraio ha visto la qualificata e fattiva collaborazione del personale delle istituzioni civili e la generosa e valida partecipazione del nostro volontariato, meritando un plauso unanime dei partecipanti all’incontro e al forum, sentimento a cui mi associo con viva gratitudine".
"Non entro nelle polemiche - ha proseguito l’arcivescovo - e i seguenti commenti ingenerati da una fuga di notizie relative all’incontro riservato tra il Papa e i vescovi italiani, che, come potete ben immaginare, non riflettono con veridicità quanto è lì avvenuto. Per me il vincolo della segretezza richiesto a quanti erano lì presenti è un impegno sacro a cui non intendo derogare. Posso però serenamente assicurare che il legame di fiducia e di devozione che mi lega a Papa Francesco è sempre saldo e profondo e sono certo della sua benevolenza".