BARBARA BERTI
Cronaca

’Benvenuti in casa Gori’, per sempre

Alla Pergola lo spettacolo cult: "Immutato come i sentimenti, come i pranzi di Natale fra crostini e rancori" .

’Benvenuti in casa Gori’, per sempre

di Barbara Berti

"Il tempo passa ma la famiglia e le sue dinamiche restano. Oggi a tavola ci sono smartphone e pc, prima al massimo lo walkman. Sentimenti come la gelosia, l’invidia, la cattiveria, la bontà, l’altruismo sono eterni, perché siamo esseri umani".

Alessandro Benvenuti (73 anni), attore, regista, commediografo e sceneggiatore originario di Pelago torna nella sua Firenze con "Benvenuti a Casa Gori". L’affresco disincantato di un Natale in famiglia è di scena al Teatro della Pergola dal 7 al 12 marzo.

Benvenuti, torna con pezzo di storia del teatro che è anche una dichiarazione d’amore alla Toscana…

"E’ un omaggio che parte da una richiesta della città e io sono molto onorato di portarlo in scena alla Pergola. È Il coronamento di un sogno. Perché tutto è partito da quel teatro".

Ci spiega meglio?

"Tanti anni fa ero nel loggione della Pergola con Athina Cenci per assistere a ‘Nostra Signora dei Turchi’ di Carmelo Beni. Già facevo teatro ma quello spettacolo mi mise ancora più voglia di recitare. Fu una sorta di folgorazione e ora tornare su quel palco, con uno spettacolo nato per gioco, mi riempie d’orgoglio".

Ci racconta il ‘gioco’ da cui è partito uno spettacolo diventato un cult?

"Insieme all’amico Ugo Chiti stavamo scherzando e ridendo per passare del tempo insieme. Abbiamo iniziato a prendere in giro, bonariamente, i parenti durante il pranzo di Natale e in tre pomeriggi abbiamo scritto il testo. Una sera ero al teatro di Rifredi per il debutto del trio Le Galline e l’amico Angelo Savelli mi chiese se volevo fare un’apparizione. Così lessi per la prima volta in pubblico ‘Benvenuti in casa Gori’: fu subito un successo. Chiamai Chiti e gli dissi di scrivere anche la parte iniziale. E’ nato così".

Dal 1986 a oggi il mondo è cambiato: lo spettacolo sarà riadattato?

"No. Alla Pergola torna la classica famiglia Gori riunita per il rito natalizio, l’interminabile pranzo con crostini e prosciutto, dissapori e desideri repressi, tortellini in brodo e questioni di interesse, pollo arrosto e antichi rancori. L’omaggio all’ironia, alle dispute e alla schietta manifestazione degli affetti nella provincia toscana non cambia di una virgola. Si parte con la mia voce registrata nel 1986 e tutto sarà uguale anche per rispetto di chi non c’è più".

Prossimi impegni?

"Son impegnato con ‘Panico ma Rosa’, prodotto da Arca Azzurra. E poi inizierò a preparare ‘Falstaff a Windsor’,tratto da ‘Le allegre comari di Windsor’ di Shakespeare, adattamento e regia di Ugo Chiti".

E "I Delitti del BarLume"?

"A metà maggio si va tutti all’Elba, con i ‘bimbi’: iniziano le riprese per la nuova stagione. E’ una produzione a cui tengo molto. Mi fermano bambini di 7-8 anni e mi dicono: ‘Ma tu sei Emo!’ Avere fan anche tra i giovani è motivo d’orgoglio".