Bene, ma non benissimo "Serve il salto di qualità ora tutto dipende dal club"

Perdere così fa male. Soprattutto a chi è tifoso viola da circa cinquant’anni, e di finali indigeste ne ha già vissute due. Alessandro Nencini, presidente della Corte d’Appello di Firenze, questa volta, però, ci aveva creduto più che mai. E vedere la coppa sfumare via a pochi minuti dalla fine è un ricordo con cui dovrà combattere per molto tempo.

Nencini, quanto brucia questa sconfitta?

"Brucia tantissimo. Così come brucia tantissimo la sconfitta di Roma, perché sono entrambe figlie di errori individuali e di scelte tecniche sbagliate. A Roma, a tre minuti dall’inizio, troviamo un goal bellissimo e preziosissimo. Mi sarei aspettato un atteggiamento tattico di copertura, e non lo “sbaraglio” offensivo. Ieri sera a cinque minuti dalla fine del tempo regolamentare mi sarei aspettato che la linea difensiva fosse arretrata almeno di quindici metri. Poi ai supplementari ce la giocavamo. Prendere un goal in contropiede in quella situazione è il risultato di una follia tattica, oltre che dell’errore dei singoli".

Esiste un responsabile per questo ko?

"Le qualità individuali dei giocatori della Fiorentina sono quelle evidenziate dal campionato. All’inizio avevamo sette squadre sulla carta più forti di noi... e sono lì davanti. Giochiamo da due anni senza un attaccante vero, senza un regista di centrocampo e senza un portiere titolare. A questo si aggiunge un tecnico che forse crede di allenare il Barcellona di dieci anni fa. Gli errori individuali sono figli della qualità modesta di alcuni giocatori, ma il collettivo ci poteva consentire di vincere almeno una delle due finali".

E adesso che succederà?

"Ciò che conta è la società. È la società che deve decidere se fare il salto di qualità oppure fare plusvalenze. Tutto dipenderà dalla scelta della dirigenza".

Al di là dell’amarezza per queste finali perse possiamo comunque dire che in questi due anni abbiamo rivisto il calcio a Firenze.

"La stagione si chiude senza infamia e senza lode. Siamo arrivati in due finali anche per una serie di circostanze fortunate che difficilmente si ripeteranno; oltre che per il fatto che la squadra ha giocato oltre le proprie capacità. In questo Italiano ci ha messo del suo e qui stanno i suoi meriti. Ma qui ci fermiamo. Una stagione che si chiude con due finali perse, di cui quantomeno una alla nostra portata, non può ritenersi positiva. Fra cinque anni nessuno ricorderà che la Fiorentina ha giocato bene contro l’Inter in finale di Coppa Italia e contro il West Ham in finale di Conference. Si ricorderà che l’Inter ha vinto la Coppa Italia e il West Ham la Conference".

Nencini, cosa spera che accada adesso?

"Spero che la società faccia una vera riflessione e adotti scelte ben diverse da quelle adottate fino ad adesso. Altrimenti “galleggeremo” nella mediocrità, e, da tifoso, questo è quello che più temo".

Pietro Mecarozzi

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