MANUELA PLASTINA
Cronaca

Bambini ucraini da ospitare Migliaia pronti ad accoglierli

Un’ondata di solidarietà: in diecimila hanno risposto all’appello di ’M’ama’. La testimonianza di Emilia Russo, fiorentina, presidente dell’associazione

di Manuela Plastina

Sono tante, tantissime le famiglie che hanno dato disponibilità ad accogliere bambini o nuclei ucraini in fuga dalla loro terra. In poche ore quasi 10mila famiglie di tutta Italia hanno risposto all’appello di M’ama – Dalla parte dei bambini: un’ondata di solidarietà che ha letteralmente travolto l’associazione che già collabora con servizi sociali e tribunali per trovare famiglie formate che possano accogliere minori con bisogni speciali.

Era successo nel recente passato, quando M’aMa aveva lanciato il progetto #ospitazione: sei minori afghani erano stati accolti in altrettante famiglie. Ora torna l’emergenza e l’associazione, in accordo con le istituzioni competenti, si prepara a trovare nuova disponibilità per l’eventuale accoglienza di bambini ucraini soli o di nuclei familiari. E’ proprio questa la missione dell’associazione creata da professioniste di tutta Italia soprannominate Mamme matte (www.mammematte.com): fare da tramite tra i tribunali e i servizi sociali con famiglie che vogliano prendersi cura di bambini che hanno patologie o disabilità particolari, che vengono da un passato di violenza o abusi, che sono stati rifiutati da più famiglie. Insomma, bambini considerati difficili. Ma che con l’amore possono trovare la loro giusta strada e lasciare indietro il passato.

La presidente è fiorentina: Emilia Russo, 49 anni è una consulente legale, mamma di due figli naturali e uno adottato e anche madre di tanti bambini che hanno bisogno per tempi più o meno lunghi di una casa che li accolga. Dall’esperienza con il Comune di Firenze di affidamento di neonati, ha incontrato online altre professioniste: l’attuale vicepresidente Karin Falconi, counselor, e Viviana Bucciarelli, pedagogista.

"Ci siamo accorte che alla rete di affidi-adozioni mancava un pezzo – racconta -: quello dei bambini con bisogni speciali che non trovavano famiglie ad accoglierli. I tribunali fanno fatica a sistemarli, soprattutto i bimbi più grandi dai 9 anni in su, magari con deprivazioni, apparente ritardo cognitivo, disabilità, un passato di violenze e abusi. Eppure sapevamo che c’erano famiglie in attesa di potersi prendere cura di figli. Mancava una figura centrale che potesse fare da contatto: quell’anello mancante siamo noi. Con un mandato formale gratuito da parte di tribunali e servizi, ci mettiamo alla ricerca di famiglie attraverso appelli totalmente anonimi. Quando troviamo qualcuno disponibile, cerchiamo di capire tramite tanti colloqui se sono le persone adatte. Poi spetta agli enti preposti decidere se effettuare l’abbinamento per l’adozione o per l’affidamento". La risposta all’appello per i bimbi ucraini è stata davvero incredibile, ma – ricordano le Mamme matte – "speriamo di cuore che la stessa accoglienza sia sempre riservata anche ai nostri bimbi con bisogni speciali" in cerca di una famiglia che possa accoglierli.