EMANUELE BALDI
Cronaca

Ballottaggio a Firenze. Funaro sopra di 10 punti, ma al Pd non basta. Schmidt: partita aperta

Democratici avanti con il 43%, sfida elettorale decisiva il 24 giugno. Nelle ultime 5 tornate il centrosinistra si è imposto al primo turno tre volte. Crolla la renziana Saccardi. Ora fanno gola i voti della ex assessora Del Re.

Ballottaggio a Firenze. Funaro sopra di 10 punti, ma al Pd non basta. Schmidt: partita aperta

Il nome del nuovo inquilino di Palazzo Vecchio, colui (o colei) che si accomoderà sulla poltrona più chic della Sala di Clemente VII, Firenze lo scoprirà in una data particolare, il 24 giugno, festa del patrono San Giovanni, la notte dei ’fochi’, una preghiera laica di massa in riva all’Arno. Ciò detto – e cioè che sarà ballottaggio – c’è da annotare che l’inspirazione del sospiro di sollievo del centrosinistra alla diffusione degli exit poll di domenica sera si è confermato in ’espirazione’ nel lungo pomeriggio di ieri, man mano che le 360 sezioni fiorentine venivano scrutinate.

La candidata dem Sara Funaro è avanti di dieci punti rispetto al civico sostenuto dal centrodestra Eike Schmidt. Il risultato è nell’ordine di 43 a 33, circa 14mila voti di scarto. Tutt’altro che un trionfo per il centrosinistra che a Firenze è abituato a ben altri numeri ma comunque un colpo di reni last minute che ha quantomeno allontanato i fantasmi dei sondaggi delle ultime settimane che davano Funaro avanti giusto di 3 o 4 punti. Un sospiro di sollievo che in altri tempi non sarebbe neanche stato da mettere in preventivo visto che, Ds o dem che fossero, le comunali non sono mai state un pensiero per il centro sinistra. Cinque anni fa Dario Nardella vinse con il 57%, dei voti lasciando il 24% al manager Ubaldo Bocci. Nel 2014 s’impose con il 52%. Lievissimo affanno solo per Renzi nel 2009 che, contro Galli, aspettò 15 giorni per arrivare a Palazzo Vecchio fermandosi al primo turno a un sereno 48%. Mai affanni per Leonardo Domenici nel 1999, ma nel 2004 vinse al ballottaggio.

Ora i pronostici sono fisiologicamente tutti su di lei anche se Schmidt dice di crederci ancora. Altro dato che si evince dai numeri: il centrodestra è andato benino, il risultato è più che dignitoso ma l’ex direttore degli Uffizi, ora in aspettativa da Capodimonte, non ha sfondato come era negli auspici dei partiti che lo sostengono. Su tutti Fratelli d’Italia: la polarizzazione del voto nazionale su Giorgia Meloni e Elly Schlein in riva all’Arno non ha avuto effetti su Schmidt (nonostante il buon risultato dei Fratelli che hanno superato il 20%) ma di contro sembra esser stata un discreto traino per Funaro.

Ma il ballottaggio ora perde buon parte di appeal per un’altra ragione, che è la vera sorpresa di questa tornata elettorale. E cioè il crollo verticale di Matteo Renzi con la sua candidata, la numero due della Regione Stefania Saccardi che, in corsa con Italia Viva a stento ha superato il 7% dei consensi.

Alla vigilia del voto il senatore, cannoneggiando un giorno sì e l’altro pure contro il Pd e l’ex amico Dario Nardella in particolare su città-multificio, restyling del Franchi e traffico impazzito, si era di fatto posto come ago della bilancia al ballottaggio puntando a un risultato della sua candidata largamente in doppia cifra. Un tonfo così netto potrebbe perfino indurre Funaro a non alzare neanche il telefono per contattare i renziani e trovare una sintesi per il secondo turno, che è stata impossibile nei mesi scorsi e forse ora davvero resterà incompiuta.

Semmai potrebbero far gola sia alla candidata dem che a Funaro i consensi raccolti dalla sorprendente Cecilia Del Re con la sua Firenze Democratica. Il rotondo 6% centrato dall’ex assessora all’urbanistica della giunta Nardella – defenestrata dallo stesso l’anno scorso per essersi detta possibilità sul passaggio della tramvia al Duomo (eresia per il Pd) e poi fuoriuscita con porta sbattuta da casa dem – potrebbe essere uno degli aghi della bilancia al secondo turno. Difficile che i due competitor bussino alla porta di Dimitri Palagi, volto della sinistra critica per la quale Pd e centrodestra più o meno pari sono. Poco rilevante l’eventuale peso specifico del pentastellato Lorenzo Masi, fermo al 3%.

Funaro resta concentrata, predica prudenza ma si vede a occhio nudo che i suoi battiti cardiaci hanno ripreso un ritmo piuttosto sereno dopo settimane avvelenate: "Ora si tira una riga e si riparte da zero. Da domani la sfida è tra noi e la destra, lo abbiamo sempre detto e sostenuto – le sue parole –. Tra il centrosinistra col nostro programma, la nostra visione di città, i nostri valori e identità e la destra, la peggior destra che stiamo vedendo ormai da troppo tempo".

Sull’altra sponda Schmidt sembra esaltarsi ancora di più per il testa a testa finale. Per l’ex re delle Gallerie quando i punti di distacco sono "da 8 a 12 il ribaltone è assolutamente possibile" anche perché "è già successo altre volte in Toscana come a Pistoia e Arezzo". Tradotto, "la partita è molto aperta e questo renderà le prossime due settimane molto più interessanti".