STEFANO
Cronaca

Autovelox. Niente slogan per favore

Investimenti in sicurezza stradale a Firenze: mancanza di trasparenza sui proventi straordinari. Critiche alla legislazione italiana sull'uso degli autovelox. Confronto con il sistema inglese più efficiente.

Guarnieri *

Dall’altra parte si evita sempre di spiegare nel dettaglio come sono stati investiti in sicurezza stradale i proventi straordinari che Firenze ha avuto negli ultimi due anni, come se al cittadino non si dovesse rendere conto con precisione di una spesa destinata per legge a uno scopo ben preciso. Purtroppo, tanto fumo negli occhi e approssimazione ci fa perdere la realtà dei fatti. In Italia l’alta velocità delle auto è purtroppo tollerata e da sempre il Ministero dei Trasporti combatte la sua misurazione. La legislazione che regola dove metterli è un Decreto Ministeriale di 18 pagine. Sembra uscito da un ufficio del regno borbonico. Praticamente indirizza a mettere gli autovelox dove servono meno (strade a doppia corsia per senso di marcia senza attraversamenti a raso di pedoni) e richiede una quantità di autorizzazioni i superiori a quelli della posa in opera di un monumento equestre. Inoltre, per installare un misuratore, occorre “che nella strada ci sia stato un elevato livello di incidentalità, avvenuto nel quinquennio precedente”.

Insomma, ci deve essere scappato il morto. Apre sempre la mente andare a vedere come funziona in paesi che hanno la metà dei nostri morti a parità di popolazione. Nella contea del South Yorkshire più o meno delle dimensioni della nostra provincia, dispongono di una trentina di autovelox fissi, una ventina di misuratori di velocità media e sei van mobili che girano a 4 per volta per 3 turni giornalieri. Dove li mettono decide la Polizia. La segnalazione è generica e la mettono sul cartello del limite di velocità. Per i rivelatori fissi ci sono più contenitori che misuratori e li ruotano. Inoltre, per posizionarli usano la tecnologia. Hanno comprato i dati di una società di comunicazione che fornisce per ogni strada della contea la velocità di picco, la velocità media e massima dei passaggi di auto, grazie alla rilevazione degli smartphone degli automobilisti. Da noi si aspetta che ci sia il morto, in Inghilterra si prova ad arrivare prima e salvare vite. Sarebbe bello ascoltare una campagna elettorale dove il tema della sicurezza stradale viene affrontato in maniera seria e scientifica e non attraverso slogan o ignorato. Ma si sa, purtroppo proteggere la vita delle persone sulla strada non porta voti.

* Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus

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