REDAZIONE FIRENZE

Ateneo, autunno caldo già iniziato Occupata la zona studio a Novoli

Azione dimostrativa nel fine settimana, da oggi l’area di Scienze sociali tornerà a osservare i consueti orari. La protesta nasce dalla chiusura di alcuni spazi. "Inoltre le tasse sono aumentate ma non i servizi".

"Siamo nel periodo degli esami e l’Università tiene chiusa l’aula studio durante tutto il fine settimana. Sta privando i propri studenti di uno spazio dove prepararsi per la sessione di settembre". E’ con questa premessa che i membri del Collettivo d’ateneo e dello studentato autogestito Pdm 27, hanno occupato la zona studio del polo di scienze sociali di Novoli. L’azione di protesta nasce anche in risposta allo sgombero dello studentato del ponte di Mezzo del 17 agosto:

"Qui c’era un’aula studio aperta 24 ore, ma è stata sgomberata, i suoi inquilini criminalizzati e allontanati con fogli di via" spiegano. Quest’occupazione invece durerà solo tre giorni: è iniziata venerdì sera, è andata avanti fino alla tarda notte di ieri, e si è conclusa ieri sera intorno alle 20:

"Così facendo abbiamo avuto il il tempo per pulire e restituire l’aula all’Università" spiegano gli studenti. Infatti oggi è previsto che la zona studio riapra seguendo il regolare orario di tutti i giorni.

Sabato, poco dopo l’ora di pranzo, davanti all’ingresso dell’edificio c’era un banchetto. Intorno gli studenti e i militanti, si confrontavano mentre tenevano d’occhio la situazione. Il clima era comunque assolutamente pacifico.

L’aula studio di Novoli si distribuisce su due piani. Nei lunghi tavoli separati dai divisori ci sono diversi studenti. Non coinvolti nell’azione di protesta, ma arrivati semplicemente per studiare. Qualche Erasmus, una coppia di ragazze, altri invece da soli.

Tutti in silenzio, con il libro davanti: "La volontà dell’azione non è limitare un servizio pubblico – dice una studentessa – ma estenderlo. Lo scopo è garantire uno spazio per studiare. Spazio che invece dovrebbe essere assicurato dall’università".

Ma secondo gli studenti in protesta sono diversi i punti critici del sistema universitario. A partire dai "rincari del servizio mensa", con aumenti anche del 30 percento in base alle fasce. Oltre al "mancato rinnovo della convenzione con Autolinee Toscane per le agevolazioni sul trasporto".

"Sono aumentate le tasse, dovrebbero aumentare anche i servizi" concludono gli studenti universitari, ricordando che le azioni di protesta non si fermeranno con lo sgombero dello Studentato autogestito del Ponte di Mezzo.

Gabriele Manfrin