CARLO CASINI
Cronaca

Anziani, gli animali fanno bene: "Rendono attivi, felici e sani"

La pet therapy aiuta ad affrontare meglio la vita: il 35% degli over 75 ha un cane o un gatto. Per il professor Ungar (Unifi) "accudirli stimola l’attività fisica e porta anche buonumore".

A Firenze il 35% degli over 75 ha un cane o un gatto

A Firenze il 35% degli over 75 ha un cane o un gatto

Che avere un animale da compagnia faccia bene si sa, ma un’indagine svolta da Comune presentata ieri a Palazzo Vecchio e condotta dall’Ufficio di Statistica in collaborazione con l’associazione Veteris dimostra che per gli anziani Fido, Micio e Cip Cip sono delle vere e proprie medicine. Sono stati intervistati mille concittadini over 75 e i risultati dello studio sono strabilianti: gli anziani fiorentini che hanno un animale in casa sono più attivi, più felici, più sani. L’indagine è nata su proposta del professor Andrea Ungar, professore di Geriatria all’Università di Firenze e presidente associazione Veteris, un progetto medico-sociale che pone in relazione geriatri e veterinari per migliorare la qualità di vita degli anziani con la pet therapy.

Già erano note alcune inferenze, per esempio che accudire un animale migliora la qualità di vita in età anziana e stimola l’attività fisica, per accompagnare fuori il cane o far giocare il gatto, oppure che apporta buonumore. E infatti quel 31% di campionati che hanno un animale in casa (di cui l’88% da oltre un anno), ben il 91% dichiara di uscirci a passeggiare almeno una volta a settimana e il 71% che distrae da acciacchi fisici; il 49% dice inoltre che grazie al proprio animale riposa meglio e il 46% che lo fa divertire; tra gli altri dati emersi che il 28% che occuparsi della vita di quell’essere lo fa sentire importante – anche se di converso l’11% ha risposto "Mi sento oppresso perché sento che il mio animale ha bisogno di me" e il 12% si chiede se potrebbe dargli più di così –, mentre il 18% che lo fa sentire al sicuro e il 51% gioca con il proprio animale. Il 57% del campione è grato dell’affetto incondizionato che il proprio animale sa donare costantemente, anche perché ricorda il professor Ungaris, un animale non ha pregiudizi su fisicità o fragilità mentali sopraggiunte con l’età, ma guarda sempre il padrone con gli stessi occhi, lo ama incondizionatamente. Inoltre il 31% è grato anche della sua riconoscenza. L’affetto dei pelosi è ricambiato dalle teste bianche: L’88% riesce a occuparsene personalmente, del restante 12% chi non lo fa non è per disinteresse ma per problemi fisici. Nessuno di loro lo abbandonerebbe: il 54% lo porta con sé in ferie mentre il 32% lo lascia a casa con un parente o un pet sitter, il 15% in una pensione o a casa di parenti e amici, il 7% va via solo per brevissimi periodi lasciandolo a casa.

Carlo Casini