OLGA MUGNAINI
Cronaca

Antico e contemporaneo. Perugia dialoga con l’arte

L’antico e il contemporaneo si incontrano in un dialogo tra immagine e segno, icona e parole. ’Extra. Segni antichi-Visioni contemporanee’...

L’antico e il contemporaneo si incontrano in un dialogo tra immagine e segno, icona e parole. ’Extra. Segni antichi-Visioni contemporanee’...

L’antico e il contemporaneo si incontrano in un dialogo tra immagine e segno, icona e parole. ’Extra. Segni antichi-Visioni contemporanee’...

L’antico e il contemporaneo si incontrano in un dialogo tra immagine e segno, icona e parole. ’Extra. Segni antichi-Visioni contemporanee’ è l’ultimo progetto di Fondazione Perugia, che a Palazzo Baldeschi, presenta una mostra con il doppio obiettivo di valorizzare e far conoscere da un lato la recente acquisizione di circa 1700 pergamene della Collezione Albertini; e al contempo mostrarne la continua vitalità in dialogo con diciotto artisti contemporanei come Alighiero Boetti, Emilio Isgrò, Maria Lai, Domenico Bianchi, David Tremlett, Gianni Dessì, Bertozzi & Casoni, Maurizio Cannavacciuolo, Beverly Pepper e molti altri ancora, creando accostamenti inediti e inaspettati.

A cura di Marco Tonelli, l’idea della mostra (fino al 6 gennaio) nasce nel 2024 quando Fondazione Perugia acquisisce una selezione dalla Collezione Albertini di circa 1700 copertine in pergamena datate tra il XIII e il XV secolo. Pregiati rivestimenti documentali, finemente decorati e dipinti su copertine di pergamena che avvolgevano antichi registri comunali, notarili e amministrativi, appartenuti a podestà, capitani del popolo, giudici e sindaci del Comune di Perugia: all’interno di esse compaiono elenchi, testi, annotazioni di carattere giudiziario quali testimonianze di accuse, resoconti di danneggiamenti a colture e bestiame, registri di approvvigionamenti e distribuzione di derrate alimentari. Su una pergamena in particolare compare la parola Extraordinariorum, che proviene dal termine latino di età imperiale cognitio extra ordinem a indicare norme giuridiche fuori dagli schemi tradizionali e passato poi nell’uso della lingua corrente per descrivere qualcosa di non consueto, inaspettato, eccezionale. Da qui l’idea di realizzare qualcosa appunto di extra-ordinario come l’accostamento di 100 tra le pergamene con più di 40 opere di 18 artisti italiani e internazionali contemporanei, secondo criteri a volte molto stringenti, altri solo evocativi, altri ancora iconografici o tipologici se non tematici e materici o che mettono in relazione parola e immagine, intendendo l’immagine come parola, rebus visivo o figura parlante.

Le pergamene non sempre sono di facile leggibilità, ma possono essere apprezzate per andamento e composizione, ed è indubbio il loro valore formale e iconico. La mostra è dunque suddivisa in cinque macroaree – Figurazioni, Astrazioni, Motivi, (Ri)scritture e Simboli – di confronto e dialogo con gli artisti contemporanei che creano un percorso che rispecchia la storia stessa delle immagini nel loro rapporto con la parola.