Alla (ri)scoperta di Spadolini

Far conoscere a tutti Giovanni Spadolini, lo statista fiorentino scomparso da quasi trent’...

Far conoscere a tutti Giovanni Spadolini, lo statista fiorentino scomparso da quasi trent’anni, nella sua natura più intima, iniziando dall’ambiente familiare, dagli studi, dalla precoce passione per i libri, per la storia e il giornalismo. È l’obiettivo che si pone la prima delle tre esposizioni programmate di anno in anno nelle sale della Biblioteca della Fondazione Spadolini a Pian dei Giullari, inaugurata dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e liberamente aperta al pubblico fino a giugno: “L’Italia di Giovanni Spadolini. Gli anni dell’infanzia e della formazione (1925-1947)“. Seguiranno “lo storico e il giornalista“ (2024) e “l’uomo politico e delle istituzioni“ (2025). Un mostra storico-documentaria che ci riporta ai primi ventidue anni della sua vita attraverso immagini fotografiche, documenti, volumi, ricordi ed oggetti, tutti rigorosamente originali d’epoca: dall’annuncio della nascita alla tesi di laurea, conseguita nel novembre del 1947 alla facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo fiorentino.

Numerose le curiosità: dai giocattoli gelosamente custoditi, tuttora funzionanti, come l’orso e la scimmietta che battono i piatti caricati a molla, le pagelle della scuola primaria agli Scolopi o al liceo Galileo, pagine di diario autografe, il primo libro scritto a mano, su un quaderno, a 9 anni, in quarta elementare, “Avvenimenti e personaggi importanti della storia d’Italia“, già rivelatori della passione per il Risorgimento e per la biografia: a fianco del giornalino interamente redatto a 11 anni al ginnasio, “Il mio pensiero“, alla maniera di “Energie Nove“, la rivista politico-letteraria del suo riferimento ideale Piero Gobetti. Sullo sfondo la famiglia. La madre Lionella, il grande affetto della vita; il padre Guido, artista, medaglia d’oro al valor civile alla memoria, capitano della Croce Rossa caduto sotto i bombardamenti alleati, l’11 marzo 1944; i due fratelli Pierluigi architetto e Paolo radiologo. Numerosi parenti e cugini affollano le fotografie intorno ai nonni, come si faceva un tempo. Un’attenzione particolare ai luoghi delle vacanze estive, come Castiglioncello, con i suggestivi paesaggi marini, cari ai Macchiaioli.