REDAZIONE FIRENZE

Al Maggio il Nabucco con la star della lirica

Plácido Domingo torna sul palco dopo la battaglia con il Covid: "È stata dura, ma sono felice". Domenica lo spettacolo in tutta sicurezza

Realizzare il Nabucco di Giuseppe Verdi, ovvero una delle opere corali per eccellenza, in tempi di Covid non deve essere stato facile. Eppure il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino metterà in scena questo capolavoro domenica (ore 20) con star della lirica come Plácido Domingo, Maria Josè Siri, Fabio Sartori e Alexander Vinogradov, la regia di Leo Muscato e il maestro Paolo Carignani sul podio. Il più atteso sarà proprio Domingo, 79 anni, che torna sulla scena fiorentina dopo 49 anni dall’ultima volta: lo spagnolo, guarito dal Covid, sarà protagonista, nel ruolo di Nabucco, un personaggio da lui definito "tremendo e crudele".

"Sono molto fortunato - ha aggiunto Domingo - perché erano sei mesi che non mettevo piede sul palcoscenico. E’ stato un periodo duro ma sono felice. Ho sentito l’appoggio del pubblico, spero siano entusiasti come li ho sentiti in questi giorni". La novità è che sarà un Nabucco senza assembramenti sia dietro le quinte che sul palcoscenico tanto che Muscato ha dovuto rimettere mano all’opera per adattarla alle nuove contingenze.

E poi ci sarà la massima sicurezza: per gli artisti che effettueranno uno speciale test sierologico ‘lampo’ (con risultati in dieci minuti) fornito da Menarini e per il pubblico che sarà monitorato con quelle che ormai sono le classiche procedure per sfuggire al maledetto virus. "Lavoriamo in sicurezza – ha sottolineato il soprintendente Alexander Pereira -. E siamo felici perché questo periodo ci ha aperto possibilità che normalmente non avremmo potuto prendere, come invitare artisti di questo calibro. In questi giorni siamo al centro del mondo". E’ una edizione "d’emergenza" come è stata definita da Muscato ma imperdibile: "Riprendiamo questo spettacolo – ha detto il regista – per la nona volta, la terza qui a Firenze. La recitazione di solisti e coro è stata concepita per conferire all’azione un carattere frenetico e realistico. Ma in questa edizione in cui e` necessario rispettare le norme di distanziamento sociale fra gli artisti in palcoscenico, siamo costretti a optare per diverse modifiche, a volte sostanziali. Una fra tutte, l’impossibilità di usare ‘trucco e parrucco’ e far cambiare costume al coro, che in questa edizione ne potrà indossare solo uno".

Per chi non potrà assistere alla prima, sono previste altre recite il 7, 10 e 13 ottobre (ore 20). Il pubblico non mancherà, apprezzando anche le modifiche imposte dal Covid. "Ma non importa – ha concluso Domingo -. Viva Verdi!".

Niccolò Gramigni