Stefano Brogioni
Cronaca

Calcio juniores: caschi e mazze, gli 'ultras' pestano i giocatori

Aggressione choc dopo la sfida juniores tra Fiesolecalcio e Rondinella. Gli ospiti vincono e si scatena la rabbia dei locali: due all’ospedale

Carabinieri in azione in una foto di repertorio (Germogli)

Firenze, 31 ottobre 2021 - Fiesolecalcio-Rondinella, campionato juniores provinciali, è stata vinta dagli ospiti, con un rigore a tempo scaduto. Al triplice fischio dell’arbitro, gli animi erano ancora accesi, in campo e sugli spalti. Di solito, una doccia calda raffredda i bollori, ma stavolta i più agitati non erano nel rettangolo di gioco, ma fuori. E la situazione è incredibilmente precipitata. Verso una deriva impensabile per un sabato pomeriggio di calcio giovanile. All’uscita dallo spogliatoio del campo Poggioloni delle Caldine, i calciatori della Rondinella sono stati attesi da circa una quarantina di “tifosi“ locali, con in mano caschi e bastoni per colpire. E far male. Hanno aggredito i giocatori e anche i genitori che erano ad attenderli.

Due calciatori della Rondinella sono finiti, in ambulanza, al pronto soccorso per le botte riportate. I carabinieri, intervenuti sul posto, stanno cercando di identificare i partecipanti a quello che il presidente della Rondinella, Lorenzo Bosi, definisce, senza mezze parole, "un raid".

"Erano una quarantina - racconta un genitore di un calciatore della Rondinella, presente all’aggressione -. Si sono schierati in due ali, hanno atteso il nostro passaggio e ci hanno chiusi da dietro. Prima gli sputi, poi hanno cominciato a picchiare con manici di scopa e i caschi. Le ho prese anche io. Abbiamo chiamato i carabinieri ma erano riusciti tutti a dileguarsi prima, tranne uno che è stato trattenuto dal nostro allenatore. E’ stata una cosa vergognosa, sporgeremo denuncia, penale e alla giustizia sportiva. Due nostri ragazzi sono all’ospedale: uno ha un ematoma allo zigomo, a un altro gli hanno pestato un ginocchio". 

«Non ero presente perché stavo seguendo un’altra squadra, ma mi è stato riferito. Si tratta di qualche deficiente che non c’entra niente con il calcio e neanche con il Fiesolecalcio - dice il direttore generale della società di casa, Jacopo Silei -. Ci scusiamo con la Rondinella, squadra dove peraltro io stesso ho giocato. Siamo pronti anche a giocare a porte chiuse, se serve a evitare questi fatti. Anche i nostri ragazzi sono rimasti allibiti per questa aggressione vigliacca, che sporca la nostra immagine. Siamo una società che punta su certi valori, tra questi la correttezza in campo e fuori". La palla passa ora ai carabinieri: secondo quanto ricostruito, alcuni dei partecipanti a questa ’spedizione punitiva’ erano presenti sugli spalti. 

E’ stata una partita tesa, il pubblico di casa ha rumoreggiato, soprattutto all’episodio del rigore allo scadere che ha deciso la partita in favore degli ospiti. Ma al novantesimo potrebbe essersi aggiunto qualcun altro. Giovani del posto o dei paesi vicini, forse amici di qualche giocatore. Gente di diciotto, vent’anni, forse anche meno. Impossibile definirli ultrà. Inquietante la presenza dei manici di scopa, che secondo alcuni testimoni sarebbero stati segati per creare una specie di spranga.