Aggressione a Sollicciano Sequestrato un agente

La denuncia dell’Uilpa. "Lo hanno trattenuto in cella e minacciato di morte". Risolutivi l’intervento e la mediazione degli altri operatori della penitenziaria .

Aggressione a Sollicciano  Sequestrato un agente
Aggressione a Sollicciano Sequestrato un agente

Un sovrintendente della polizia penitenziaria del carcere di Solliciano è stato sequestrato nella notte tra sabato e domenica da quattro detenuti di nazionalità nigeriana. Poco prima gli stessi detenuti, con spranghe ricavate dallo scheletro di ferro delle brande, si erano scagliati contro i vetri delle finestre del corridoio, facendole in mille pezzi. La denuncia arriva dal sindacato Uilpa e dal Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria). "L’ennesima violenza ai danni della penitenziaria a Sollicciano", spiegano i sindacati.

Tutto è iniziato quando l’agente addetto alla sezione, attirato dalle urla di dolore di uno dei detenuti, ha deciso di aprire la cella con l’ausilio del sovrintendente: in quel momento il detenuto che lamentava forti dolori (si è scoperto poi del tutto inesistenti) e gli altri tre compagni sono piombati fuori, armati con dei ferri di fortuna. "Quando hanno cominciato a rompere i vetri – spiega Francesco Oliviero, segretario toscano del Sappe –, il sovrintendente ha provato a placarli, ma è stato spinto in cella, con uno dei detenuti". Gli altri tre hanno poi chiuso il cancello della cella e cominciato a incitare il compagno all’interno, dicendo: "Uccidilo, dai ammazzalo", senza però ricevere nessuna reazione in risposta. "Il detenuto non ha aggredito il sovrintendete – continua Oliviero – e dopo pochi minuti sono sopraggiunti altri agenti della penitenziaria allertatati nel frattempo dall’allarme generale, che sono riusciti a ripristinare l’ordine senza ricorrere all’uso della forza".

L’episodio, secondo Uilpa, riporta alla ribalta il tema della sicurezza a Sollicciano. "Questa volta la violenza subita dell’operatore è stata davvero molto elevata – afferma Antonio Mautone, segretario Uilpa polizia penitenziaria di Firenze –. Ci preoccupa notevolmente il clima di violenza che si respira all’interno della struttura". Più allarmante è invece il monito di Oliviero: "La situazione è insostenibile, soprattutto perché non vengono adottati i provvedimenti di trasferimento fuori dal distretto ToscanaUmbria dei protagonisti di tali eventi da parte del Dap". Per decreto ministeriale, dopo eventi del genere, i detenuti problematici devono essere trasferiti, "ma gli istituti del distretto non riescono a gestirli, o perché già alle prese con soggetti simili, o perché non hanno le risorse adeguate, e questo dà vita a un cortocircuito che mette in pericolo l’incolumità degli agenti", conclude Oliviero.

Pie.Me