RIGNANO SULL’ARNO (Firenze)
Lo hanno definito "il prete di Renzi" perché a Matteo bambino, quando viveva a pochi metri dalla chiesa di Rignano dove è stato parroco fino al 2006, ha insegnato il catechismo e ha dato la prima comunione e la cresima. A quella definizione - che lo ha reso noto a livello nazionale facendogli ottenere interviste negli anni dell’ascesa politica di Renzi - don Giovanni Sassolini sorrideva, ricordando bonariamente quel giovanotto col ciuffo che lo aiutava all’altare come chierichetto. Lui, come tante altre generazioni di ragazzi, è cresciuto nella fede insegnata con l’esempio dal sacerdote che tanto amava il Valdarno. In questo territorio don Giovanni era nato sul versante aretino a Castelfranco di Sopra l’8 luglio del 1944. Avrebbe compiuto tra poco 80 anni.
Ordinato sacerdote il 21 luglio del 1968, dal 1981 per 25 anni è stato parroco della chiesa madre di Rignano, per poi entrare nel 2006 come Monsignore alla guida spirituale e materiale della Collegiata di Figline Valdarno. Qui è rimasto fino al 2021, per lasciare il posto a don Lorenzo. Ma ha sempre continuato a dare il suo supporto alla chiesa e alla comunità, anche nel suo ruolo di responsabile del sostegno economico e dei pellegrinaggi per la Diocesi di Fiesole. Proprio la Collegiata di Figline, che nel 2018 gli aveva preparato una festa a sorpresa per celebrare i suoi 50 anni di sacerdozio, oggi alle 15 gli renderà l’ultimo saluto.
In tanti rendono omaggio al ricordo di Monsignor Giovanni, a partire dai sindaci Giacomo Certosi di Rignano e Giulia Mugnai di Figline e Incisa che sottolineano il suo grande amore e la sua calorosa presenza nella vita delle comunità, il suo impegno verso i giovani e l’instancabile contributo per le associazioni. Tanti parrocchiani di un passato più o meno lontano nel tempo, ricordano le sue uscite con gli scout, le visite in Terrasanta, il suo essere punto di riferimento umano e spirituale per tutti.