REDAZIONE FIRENZE

A San Casciano la scienza si applica all'arte

E' in fase di esecuzione lo studio stratigrafico dell’opera scultorea di Gino Micheli. Emerse le prime immagini al microscopio

Le scienziate al lavoro sull'opera d'arte

San Casciano Val di Pesa (Firenze), 15 marzo 2021 - Quando la scienza accorre in aiuto all'arte. E' quanto sta accadendo a San Casciano Val di Pesa dove Azzurra Macherelli e Francesca Briani, due scienziate di AdArte, stanno effettuando le analisi diagnostiche di tipo chimico-fisico sull'opera scultorea attribuita a Gino Micheli, custodita nel Museo d'arte del paese chiantigiano. L'attività fa parte di uno specifico percorso di ricerche e studi, sull'opera "Madonna col Bambino" (1341) in marmo policromo, la sola scultura che si conosca autografa di Gino Micheli, il cui nome non compare in nessun documento se non sul basamento della statua di San Casciano che si appresta ad una rinascita. Le scienziate hanno effettuato alcuni prelievi sui micro campioni provenienti dalla scultura. “L’indagine – spiegano le esperte di diagnostica applicata all’arte – si compone di due attività: lo studio di una sezione lucida stratigrafica al microscopio ottico in luce visibile e ultravioletta per l’osservazione della sequenza stratigrafica e la microanalisi per la caratterizzazione chimica dei vari strati affiancata dall’individuazione dei pigmenti della sezione lucida”. AdArte svolge indagini scientifiche nell’ambito della conservazione e del restauro dei beni culturali, proponendosi di rafforzare il fondamentale connubio tra arte e scienza. Il laboratorio di restauro è stato installato temporaneamente, da qualche settimana, all’interno del Museo Giuliano Ghelli, coordinato dalla restauratrice Maura Masini, che per il Comune svolge l'incarico di assessore alla Cultura, e sarà visibile e aperto al pubblico durante le operazioni di recupero non appena le disposizioni governative lo consentiranno. L'intervento è commissionato dalla Compagnia del Suffragio di San Casciano e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. “Il progetto – spiega la restauratrice Maura Masini - promuove lo studio e la ricerca della policromia originale. Gli step del restauro sono l’osservazione, la valutazione estetica, con l’applicazione di strumenti e tecniche specifiche tra cui l’apertura di microscopiche finestre e saggi, necessari alla definizione della policromia sottostante. In seguito ai risultati delle stratigrafie, in accordo con la Soprintendenza per i beni artistici e storici di Firenze, Prato e Pistoia, assisteremo al proseguimento del restauro”. Ilaria Biancalani