
L’ex centravanti del Torino deve recuperare da un grave infortunio. Il giovane albanese potrebbe essere l’alternativa .
di Simone CioniEMPOLIPietro Pellegri è sicuramente il colpo da novanta per l’attacco azzurro, un giocatore che se dimostrerà di aver recuperato al meglio dal grave infortunio dello scorso dicembre sarà senza dubbio un valore aggiunto per la categoria. Intanto, però, visto che plausibilmente sarà difficile vedere l’ex centravanti del Torino al top della forma prima di settembre inoltrato, intanto al netto di altri possibili arrivi dalla finestra di mercato, Stiven Shpendi ha l’opportunità di giocarsi una grande chance di diventare più di un’alternativa.
Arrivato dal Cesena nell’estate del 2023 con un importante investimento di due milioni di euro da parte del club azzurro, il giovane classe 2003 albanese viene catapultato direttamente dalla Serie C al massimo campionato italiano e l’impatto non è certo semplice. Nelle prime partite sotto la gestione Zanetti gioca scampoli di gara, ma complice anche una squadra in evidente difficoltà fatica a mettere in mostra quelle che sono le proprie qualità. Con l’arrivo di Andreazzoli parte titolare contro Inter e Salernitana, complice l’infortunio di Caputo, ma col passare del tempo finisce ai margini giocando soltanto 34 minuti (divisi in due apparizioni) con l’avvento di Nicola in panchina.
Così all’inizio della scorsa stagione la società decide che la miglior soluzione per il suo percorso di crescita fosse fare una tappa intermedia proprio in Serie B. Ecco così il prestito alla Carrarese, dove mette insieme 26 presenze, 16 delle quali da titolare, con 4 gol e 2 assist. Alcune reti sono anche state fondamentali per il risultato finale, come per esempio quella della vittoria all’andata in casa e del pari esterno al ritorno contro il Palermo (per altro di ottima fattura con un destro a giro sotto l’incrocio dal limite dell’area).
Un’esperienza, quella alla corte di Calabro, che è sicuramente servita al talento albanese tornato sicuramente più strutturato dal punto di vista fisico, ma anche più ‘cattivo’ nei movimenti e più smaliziato rispetto al ventenne che si affacciava per la prima volta in A due anni fa. Tecnicamente ha dimostrato di avere qualità, è bravo nell’attaccare la profondità ed è cresciuto molto anche nella protezione della palla e nel fraseggio con i compagni. Insomma un calciatore senza dubbio più completo che adesso cercherà di maturare ancora agli ordini di Pagliuca per diventare un attaccante solido ed affidabile.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su