SIMONE CIONI
Sport

Alla scoperta del nuovo tecnico azzurro: "Ecco perché è l’allenatore giusto per l’Empoli"

L’agente sportivo Coni-Figc, Stefano Ancillotti, conosce bene Guido Pagliuca ed è convinto possa essere il mister del rilancio

Stefano Ancillotti, qui al Carlo Castellani per seguire una gara dell’Empoli, agente sportivo Coni-Figc

Stefano Ancillotti, qui al Carlo Castellani per seguire una gara dell’Empoli, agente sportivo Coni-Figc

EMPOLI

Si è chiusa la prima settimana di lavoro del nuovo Empoli targato Guido Pagliuca e con l’aiuto dell’agente sportivo Coni-Figc, nonché empolese doc, Stefano Ancillotti, proviamo a conoscere un po’ meglio il nuovo allenatore azzurro e ad analizzare il mercato che è stato e che potrà essere.

Ancillotti, senza tanti preamboli, Pagliuca è l’allenatore giusto per questo Empoli?

"Direi proprio di sì, ha motivazioni altissime e poi si è subito calato nella realtà azzurra. E non dimentichiamo che è stato il miglior allenatore dell’ultimo campionato cadetto in cui con la neopromossa Juve Stabia è arrivato fino alla semifinale play-off per la Serie A".

Lei che lo conosce bene, che persona è Pagliuca dentro e fuori dal campo?

"Al di fuori del rettangolo verde è una persona squisita e molto disponibile, in campo è un maniaco del lavoro, meticoloso, attento ad ogni minimo dettaglio e amante di un gioco molto offensivo. Poi, durante il primo allenamento a Empoli c’è un episodio che mi ha colpito molto: al termine della seduta quando i giocatori erano impegnati in esercizi atletici di scarico si è soffermato a parlare con ognuno di loro, sintomo di un allenatore che fin da subito vuol tenere tutti dentro il progetto".

Quali sono le sue prerogative?

"A livello di modulo tattico è solito giocare con un 3-4-1-2 o 3-4-2-1, in cui è molto attento alla posizione di ogni giocatore, inoltre è molto bravo a lavorare con i giovani".

Per la gavetta a qualcuno ricorda un certo Maurizio Sarri...

"È vero anche lui prima di approdare al professionismo viene da tanti campionati nei dilettanti e per altro ha anche già vinto molto, portando nel 2009-‘10 una piccolissima realtà come il Borgo a Buggiano in C2 o riportando in C la Lucchese nel 2013-‘14 e in B la Juve Stabia nel 2023-‘24".

Parliamo un po’ di mercato, come giudica i tre nuovi innesti arrivati finora?

"Saporiti lo conosco molto bene e, nonostante le vicissitudini societarie della Lucchese, viene da una grande stagione in C, è veloce, tecnico e può ricoprire più ruoli. Vediamo l’impatto con la nuova categoria, ma sono convinto sia pronto al salto. Anche Ilie è un profilo giovane e tecnicamente bravo, che a Empoli potrebbe trovare l’ambiente ideale per esprimere tutto il proprio potenziale. Infine Pellegri, se fisicamente sarà in condizioni ottimali, per la B è un calciatore fuori categoria".

Cosa manca adesso?

"Prima di tutto credo che la società sistemerà la questione portiere, penso che Seghetti alla fine possa essere mandato a fare esperienza, puntando magari su un portiere più esperto della categoria. Poi ci sarà da risolvere il nodo difesa con, penso, almeno un altro centrale e un terzino che debbano essere presi. Poi molto dipenderà anche dalle valutazioni che saranno fatte sui giovani rientranti come Shpendi, Guarino, Ignacchiti, Belardinelli e Degli Innocenti". Che campionato ci dobbiamo aspettare?

"Molto difficile perché la serie B è un torneo lungo e complicato, dove anche quest’anno ci sono piazze molto ambiziose come Palermo ma anche le neopromosse Avellino e Padova, oltre ad organici molto competitivi. Si giocherà anche diversi turni infrasettimanali. Insomma bisognerà farsi trovare pronti sotto tutti gli aspetti".

Simone Cioni

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