
Ecco il corso biennale promosso da Pellemoda e Mita Academy. Formerà figure altamente qualificate in abbigliamento e pelletteria. .
di Ylenia Cecchetti
La presentazione si è aperta nel ricordo di Giorgio Armani e non poteva essere altrimenti: "Un maestro per tutti noi – ha detto Azzurra Morelli, Ceo di Pellemoda – capace di coniugare eleganza e innovazione a un respiro imprenditoriale. Siamo stati tutti ispirati dal suo lascito, fatto di rispetto, sacrificio, duro lavoro, eccellenza e manifattura italiana". E anche Armani aveva attraversato anni difficili, tra il ’70 e l’80, in cui la grande moda veniva boicottata, ma aveva saputo con discrezione, rilanciare e reinventarsi. "Oggi non è facile per il settore moda. L’unico modo per andare avanti e sollevarsi dalla crisi è ripensare i paradigmi, investendo sui talenti del futuro. Non ne abbiamo mai fatto segreto. C’è un grande bisogno di collaboratori appassionati che possano portare freschezza nuova e nuova artigianalità alla filiera italiana".
È in questo solco che si inserisce il nuovo progetto promosso da Pellemoda e Mita Academy: il corso di pelletteria e abbigliamento pelle, percorso biennale dedicato a 25 studenti, totalmente finanziato dal Ministero dell’istruzione e del merito e dalla Regione Toscana. Un’occasione per formare figure altamente qualificate, capaci di unire manualità, conoscenza dei materiali e gestione digitale della produzione. Il corso prevede mesi di stage in azienda, masterclass, laboratori e si concluderà con una tesi finale e il riconoscimento di un titolo nel segmento del terziario altamente specializzato, con la possibilità di proseguire gli studi universitari della triennale. La parte pratica avrà un ruolo centrale: i ragazzi impareranno a realizzare un capo con le proprie mani, fino a vederlo sfilare sulle passerelle della moda internazionale. Un corso declinato, anche e soprattutto, alla transizione digitale. Obiettivo, creare un ponte tra quello che la filiera della moda è stato e quello che può diventare. Non un mondo fatto solo di lustrini e paillettes, ma che richiede tecnologia, maestria, capacità di lettura dei nuovi linguaggi.
Lo spiega bene Antonella Vitiello, direttore generale Mita Academy. "Dal product manager al sarto, la rivoluzione è in atto e la formazione deve adeguarsi. Le macchine da cucire oggi sono sempre più digitalizzate. Non si tratta più solo di manualità, servono competenze tecniche, ma mancano generazioni di artigiani che sappiano gestire la nuova strumentazione. Its Mita sopperisce a questa carenza formando menti preparate". Un primo banco di prova c’è già stato. Pellemoda ha ospitato una ’edizione zero’: 800 ore di laboratorio concluse con esami finali a luglio. Sei ragazzi sono entrati in stage, tre sono stati assunti con contratto di apprendistato. "Oggi le aziende cercano tagliatori di pelle, sarti e modellisti – racconta Morelli –. Anche qui l’intelligenza artificiale è diventata un ausilio. Abbiamo investito oltre mezzo milione in macchine da taglio digitale per rendere i ragazzi protagonisti di questa trasformazione e ottenere maggiore precisione e sostenibilità". Il 17 settembre l’Open day alla sede Mita di Scandicci, il 25 la presentazione in Pellemoda, dove i partecipanti potranno toccare con mano la realtà produttiva sognando un futuro da protagonisti nell’industria della moda.