
Un rombo di motori per salutare Mattia (foto Gasperini/Germogli)
Castelfiorentino (Firenze), 11 settembre 2020 - "Quattro ruote spostano il corpo, due muovono l’anima". Il motto più usato e sentito tra i motociclisti ha riecheggiato anche nel grande santuario di Santa Verdiana, improvvisamente troppo piccolo, ieri, per accogliere tutti (in tempo di Covid19) coloro che erano venuti a tributare l’ultimo saluto a Mattia Casalini, il centauro 19enne di Castelfiorentino che un settimana fa ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto sulla via Lucardese. Tanti i giovani e giovanissimi che, casco in mano, indossavano la maglia-omaggio con sopra stampata l’immagine dell’amico in una delle tante uscite in sella all’amata moto. Anche il sindaco, Alessio Falorni, ha voluto essere presente alla cerimonia funebre, rappresentando simbolicamente tutta la comunità, che pure in larga parte era presente per stringersi intorno a papà Massimo, mamma Monica e la sorella maggiore Noemi.

"Salutiamo Mattia senza spiegazioni, perché per la morte non c’è una spiegazione – ha esordito don Alessandro Lombardi, che ha officiato le esequie -. Uso le parole di Papa Francesco quando accolse e salutò in Vaticano alcuni motociclisti: campione di vita è chi vive con passione. E sicuramente Mattia di passione ne aveva molta ed era contagiosa, come dimostra la presenza di tutti voi, qua, oggi. Su questa terra ha lasciato un segno e il distacco è difficile da affrontare, ma vi prego non ricordatelo come uno che non c’è più. Mattia è un bel nome significa dono di Dio e adesso è tra le sue braccia e lì continua a vivere".
Prima che la bara bianca accanto alla quale erano stati posizionati il casco e la borsa di Mattia, lasciasse la chiesa la sorella ha trovato la forza di leggere un pensiero. "Con te non ho mai dovuto fingere di essere un’altra persona. Mi manchi tanto. Continuano a piovere ricordi, come se dovesse piovere per sempre". Fuori, nel piazzale antistante, il popolo delle due ruote aveva preparato il proprio ‘speciale’ addio. Decine di motori accessi, all’unisono, hanno accolto, tra gli applausi, l’uscita di Mattia dal santuario valdelsano. Un rombo corale, che ha spezzato per qualche minuto il silenzio dello sgomento, mentre tanti palloncini arancioni e neri venivano lasciati volare in cielo.

Con la voce rotta e le lacrime che rigavano il volto un’amica ha ricordato il giovane e sfortunato castellano leggendo alcune righe: "Ti ricordo come la mia boccata d’aria. Quando arrivavi sotto casa e, rimproverandomi perché ero sempre in ritardo, mi dicevi: la prossima volta ti lascio a piedi. Grazie per i meravigliosi ricordi che mi hai lasciato nel breve tempo che la vita ci ha concesso di trascorre insieme". La salma di Mattia ha poi lasciato Castelfiorentino per essere cremata. I primi giorni della prossima settimana l’urna con le ceneri sarà deposta nel cimitero del paese dove è nato, cresciuto e ha lasciato un vuoto incolmabile. © RIPRODUZIONE RISERVATA