
Amedeo Monfardini era nato a Castello nel 1943: aveva festeggiato gli 82 anni pochi mesi fa
Castelfiorentino, 27 agosto 2025 – Si era ormai da tempo ritirato a vivere nella campagna senese, per una decisione presa evidentemente dopo la pensione. Ma Castelfiorentino non ha mai dimenticato un ’castellano doc’ com’era il dottor Amedeo Monfardini, scomparso pochi giorni fa. E quando la notizia si è diffusa, in tanti si sono stretti attorno ai familiari: ex-pazienti che aveva in cura in decenni di attività, amici e conoscenti hanno manifestato anche sui social cordoglio e dolore per la dipartita di un professionista cui erano spesso legati da ricordi relativi alla giovinezza o all’adolescenza.
Monfardini era nato a Castello nel 1943 ed aveva tagliato pochi mesi fa il traguardo degli 82 anni d’età. Come dermatologo, è stato per anni uno dei riferimenti della Valdelsa (e non solo). Ma tra le sue passioni c’erano anche l’opera lirica e la musica in generale: soprattutto una volta raggiunta l’età pensionabile, aveva organizzato e contribuito alla realizzazione di diversi concerti, offrendo un palcoscenico su cui esibirsi ad artisti e musicisti. E anche se non viveva più a Castello, il rapporto con la città e con gli amici era comunque rimasto saldo. Lo dimostrano i tanti messaggi di cordoglio pervenuti ai familiari nelle scorse ore.
“Ci ha lasciato il dottor Amedeo Monfardini – ha scritto Alessandro Verdiani, scrittore e memoria storica di Castelfiorentino – noto dermatologo di Castelfiorentino, persona conosciuta e stimata”. E anche Federico Pavese, consigliere comunale di Monteluponelcuore, ha voluto omaggiare il defunto ricordando alcuni aneddoti in merito al loro rapporto, per una conoscenza avvenuta tanti anni fa.
“Apprendo della morte del dottor Amedeo Monfardini, originario di Castelfiorentino, amante della musica e della politica. Conoscevo Amedeo fin da bambino: la sua figura mi riporta in mente ricordi di viaggi, con mio padre, al suo studio castellano, ai tempi delle elementari e medie – ha scritto l’esponente di Fratelli d’Italia per salutare Monfardini – viaggi, allora non banali come oggi, da Montelupo a Castello, una volta a settimana. Ho rivisto poi Amedeo, in tempi più recenti, da me, in ufficio, per rinnovare la patente: “Perché, anche se mi resta più scomodo, caro Federico, io, la patente vengo a rinnovarla da te. Almeno si parla anche un po’ di politica“. A Dio, dottore”.