
I giovani di “Scomodo“ Empoli saranno al Beat Festival per “Gen-Zone“
Una delle grandi novità del Beat di quest’anno, nell’ambito dell’impegno a voler dare voce e spazio ai più giovani e lasciar loro libera espressione, è l’introduzione della ‘Gen Zone’: ogni giorno, dalle 19 alle 20.30, sarà attiva un’area contenuti mirata proprio alla generazione Z – appellativo per le persone nate tra la metà degli anni ’90 e i primi anni 2010 -, dove si tratteranno temi cari a quella demografica, quali disagio e sessualità giovanile, o una riflessione su come si vivono gli spazi al giorno d’oggi, ma anche attività quali il vogueing e lo yoga della risata. Per allestirla, sono state coinvolte varie associazioni del territorio: da Lapi Gelatine al centro Co.Me.Te., passando per Cora Impresa Sociale, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e, immancabilmente, anche Scomodo Empoli. La comunità già presente sul territorio da quasi un anno è stata infatti scelta dal Comune per gestire tre serate della kermesse: per questo motivo, nelle date del 30 agosto, 6 e 7 settembre, Scomodo sbarcherà al Beat con il suo spazio denominato "Argini e Margini", proponendo un format particolare atto a creare un punto di ritrovo per mettersi in gioco, ma anche per far mettere in gioco chiunque voglia farlo.
Il programma è presto spiegato dai due moderatori dei cerchi editoriali, che hanno avuto un ruolo attivo nella progettazione ed esecuzione dei talk, vale a dire Alice Milani (24 anni) e Giulio Bartolini (22 anni): "Il progetto si chiama Argini e Margini per una serie di ragioni: innanzitutto, simbolicamente, indica il luogo in cui viviamo, che sorge fra due argini. Gli argini sono cose che restano al lato del corso del fiume, non sono al centro, e noi come Scomodo partiamo dal lato, dal margine della società, e da lì ci immaginiamo nuovi orizzonti, superando i nostri confini naturali", spiega Milani.
Con queste premesse, poi, Bartolini approfondisce l’intervento che Scomodo farà durante il festival: "Il Comune ci ha contattato per questo progetto dandoci carta bianca, poterlo fare a un festival come il Beat per noi è importante: l’obiettivo è tornare a vivere uno spazio di Empoli, il parco di Serravalle, non come consumatori ma come attori sociali in prima linea. Per questo, abbiamo pensato di organizzare un evento fatto sia per tirare le somme di quanto fatto finora da Scomodo Empoli, sia per dire pubblicamente che siamo una comunità aperta, pronta ad accogliere nuove figure che condividono il nostro operato e che hanno voglia, o bisogno, di essere parte di qualcosa di grande". "Il 30 agosto e il 6 settembre saremo presenti col nostro banchino, dove allestiremo una zona per il merchandising e con i manifesti degli eventi passati – continua Bartolini -. Ma non solo: durante tutto il festival saremo in giro nel il parco con una cassetta, dove le persone potranno inserire un biglietto anonimo con una domanda che vogliono fare, in maniera più libera possibile. Il 7 settembre, poi, allestiremo un open talk dove risponderemo alle domande fatte". Un modo, secondo Milani, di mostrarsi aperti al confronto e dimostrare che una comunità viene rafforzata solo se la si vive: "Vogliamo aprirci al pubblico, perché la diversità è una risorsa e noi la abbracciamo anche grazie a tutti i ragazzi che si sono interessati e che sono entrati in questo progetto".