IRENE PUCCIONI
Cronaca

Bruciati prodotti per i poveri. Scatta la rete di solidarietà: “Donazioni e messaggi”

Dopo il rogo al magazzino Re.So, Forza Italia lancia una raccolta fondi. Catagni: “Un signore ci ha chiesto l’iban per farci un bonifico di mille euro”

Bruciati prodotti per i poveri. Scatta la rete di solidarietà: “Donazioni e messaggi”

Empoli (Firenze), 15 giugno 2025 – Più forte della devastazione. La rete della solidarietà non si ferma. Nonostante le quindici tonnellate di prodotti alimentari andate distrutte nell’incendio di giovedì scorso e una parte di magazzino non più agibile, Re.So. Recupero Solidale sta cercando di ripartire.

Risposta della Comunità Locale

“La forza ce la danno i messaggi di sostegno e solidarietà, i gesti concreti di vicinanza – spiega la presidente, Marinella Catagni – Un uomo è passato a trovarci dicendo che non poteva dare una mano a sistemare per problemi di salute, ma se gli davamo l’Iban ci avrebbe fatto una donazione di mille euro”.

L'incendio alla sede di Re.So
Marinella Catagni, presidente Re.So

Singoli cittadini, associazioni, sindacati e il gruppo consiliare Forza Italia-Empoli del Fare hanno avviato una raccolta fondi. Il capogruppo Simone Campinoti ha diffuso un Iban della Banca di credito cooperativo di Cambiano attraverso cui fare donazioni al Re.So: “Sperando di trovare un adesione importante da parte delle persone buone, aziende e associazioni, superando i confini di appartenenza politica, lancio un appello per sostenere economicamente il ripristino immediato delle scorte andate perdute che ammontano a circa 10mila euro, dato fornito dalla presidente. E desidero sottolineare che il sogno è vedere anche piccole donazioni ma diffuse a riconferma che siamo un paese resiliente e generoso, che prende le distanze da questi eventi assurdi che spero vengano chiariti, sperando anche che emerga non essere doloso ma del tutto casuale”.

Piani per la Ricostruzione

Domani ci sarà una riunione tra i responsabili delle associazioni. “Martedì – annuncia la presidente – ripartiremo con la distribuzione almeno alle piccole Caritas. Dobbiamo capire quanto materiale abbiamo a disposizione, ma soprattutto dove metterlo perché la necessità delle famiglie con problemi non si ferma e noi abbiamo il compito di supportarle. Anche se quello che è accaduto ci ha moralmente messo ko. Poi però siamo stati inondati da tanto affetto, da messaggi e telefonate di persone che neppure conoscevamo. Allora pensiamo che tutto quello che fino ad ora abbiamo fatto ha avuto un senso ed è giusto andare avanti”.

Per quanto riguarda le cause resta l’ipotesi di un incendio doloso che, però, ribadisce la presidente “non credo sia il frutto di un odio nei nostri confronti. Bensì di un atto vandalico che però ha avuto conseguenze devastanti”.

Irene Puccioni